Aborto, denatalità, diritto alla vita: 3 domande a Desideria Raggi

3 domande a Desideria RaggiAborto, denatalità, diritto alla vita: 3 domande a Desideria Raggi – “Il diritto della donna è quello di poter diventare mamma senza doversi preoccupare di come poter mantenere suo figlio, non di gettare una nuova vita come un rifiuto speciale”.

Questa la risposta di Desideria Raggi, presidente del movimento Evita Pèron, a un tweet di Laura Boldrin.

Parole in cui l’ex Presidente Della Camera festeggiava il ritiro della delibera sperimentale della Puglia, che prevedeva un contributo economico legato alla rinuncia dell’aborto, considerando la proposta “un ricatto inaccettabile”.

Aborto, denatalità, diritto alla vita: sono questi i temi che, da sempre, stanno a cuore al movimento “Evita Pèron” ed è proprio di queste tematiche che parleremo nel nostro appuntamento domenicale con Desideria Raggi.

A proposito di diritto alla vita e denatalità, ultimamente l’Aifa ha dato il via libera alla gratuità della pillola anticoncezionale e della Prep. A cosa pensa sia dovuta questa decisione? Ma soprattutto quanto inciderà in un paese come l’Italia che si trova al minimo storico di natalità?

Ufficialmente l’AIFA ha preso questa decisione per due aspetti: il basso consumo di contraccettivi e l’alto costo della pillola.

Ufficiosamente, diciamo noi, è una strategia politico-ideologica che nulla ha a che fare con la salute delle donne, al contrario.

In Italia abbiamo due grandi problemi: da una parte il tasso di denatalità che ogni anno continua ad abbassarsi, dall’altra la famigerata L. 194.

Senza addentrarci sul piano etico/morale, la pillola contraccettiva ha la funzione di evitare gravidanze inaspettate e, se da una parte potrebbe limitare, e sottolineo potrebbe, l’accesso alla pratica abortiva, dall’altra contribuirà all’incessante crollo delle nascite.

In Italia, gli italiani (è bene specificarlo) non fanno più figli e uno Stato che non procrea e non tutela il proprio futuro è destinato a morire.

È questa la soluzione migliore per un Paese che non ha figli o sarebbe meglio intraprendere una strada legislativa che tuteli le giovani madri e le famiglie?

Per quanto riguarda la denatalità, ultimamente è scoppiato un polverone sulla frase di Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada.

Da madre e da italiana, qual è la sua posizione a riguardo?

Per una volta il ministro ha detto una sacrosanta verità.

In Italia chi fa figli non siamo noi italiani ma gli immigrati, soprattutto chi arriva dall’Africa e ciò è un dato di fatto, non un luogo comune. Anche se gli ultimi dati Istat denotano come anche tra gli immigrati le nascite stiano calando, le loro percentuali rimangono ugualmente superiori a quelle italiane.

Come già avevamo avuto modo di sottolineare, il carovita, l’assenza di un lavoro stabile, la totale mancanza di politiche sociali mirate, tutte assieme partecipano al continuo calo demografico e di conseguenza la sostituzione etnica è inevitabile.

Deciso a tavolino o meno, questo è: una società che impedisce, in maniera subdola, la crescita del proprio popolo incentivando l’immigrazione quale via d’uscita.

Sabato 20 maggio, a Roma, ci sarà la Manifestazione Nazionale per la Vita “Scegliamo la Vita”. Il movimento Evita Peron vi prenderà parte? A proposito di iniziative per la vita, avete dei progetti in corso o ne avete qualcuno in itinere?

È un appuntamento fisso al quale partecipiamo, anche quest’anno.

Scegliamo la vita sempre, non scendiamo e mai scenderemo a compromessi: la vita è una, sacra ed inviolabile fin dal suo concepimento; ogni individuo ha il diritto di nascere, crescere, vivere! Lo sanno tutti, anche la sinistra, e chi sostiene il contrario mente.

Questo ‘inverno demografico’ che perdura da decenni va affrontato con fervente volontà partendo da una reale rivoluzione culturale sulla vita e famiglia, da sempre colonna portante di ogni società civile, futuro di ogni Nazione. Ed è quello che facciamo nel nostro piccolo trasmettendo alle nuove generazioni tutto ciò che è in nostro possesso per contrastare le assurde quanto innaturali posizioni pro aborto.

Rita Lazzaro