Acca Larentia e l’antifascismo buono per tutte le stagioni

Acca Larentia e l’antifascismo buono per tutte le stagioni

 

Acca Larentia e l’antifascismo buono per tutte le stagioni – Come ogni 7 gennaio si ripresenta la solita, patetica, infantile e ridicola polemica sulle braccia tese alla commemorazione dei tre Caduti di via Acca Larentia a Roma, morti per mano antifascista.

Una polemica idiota che si ripresenta anche il 29 aprile di ogni anno per la cerimonia di Sergio Ramelli.

Ebbene, lo stesso antifascismo, quello che chiude gli occhi di fronte ai reati veri quali spaccio, imbrattamento, violenze, clandestinità, ora invoca le manette, il carcere a vita, qualcuno la pena di morte al grido di uccidere un fascista non è reato.

L’antifascismo buono per tutte le stagioni

Vogliono la polizia, togliendola alle realtà degradate di cui l’Italia antifascista è piena.

Riducono il Codice Penale alla sola legge Scelba, peraltro reinterpretandola a piacimento; infatti, come più volte stabilito anche dalla magistratura (che di certo non è nera), alzare un braccio alle commemorazioni non costituisce reato né violazione della suddetta legge; inoltre, proprio tale legge è liberticida perché mette alla sbarra non tanto un regime passato ma un’ideologia, una dottrina politica, filosofica ed economica che merita il confronto assieme a tutte le altre, comunismo incluso.

In ultima analisi è l’ennesimo caso in cui l’opposizione utilizza lo spauracchio fascista per attaccare il governo, l’ennesima trappola posta sul cammino della compagine FDI guidata da Giorgia Meloni.

Una perdita di tempo

Le varie denunce, che ovviamente cadranno nel vuoto, intasano i palazzi di giustizia che già non brillano per efficienza, con costi sulla popolazione.

Quand’anche qualcuno fosse condannato al carcere per un reato tanto stupido, significherà che un delinquente vero andrà ai domiciliari o rimesso in libertà.

In casa FDI non c’è vergogna

Non stupisce nemmeno più l’atteggiamento ambivalente di Fratelli d’Italia, pronto a smarcarsi da queste commemorazioni, mentre usa le foto di Franco, Francesco e Stefano per propaganda, tradendo persino quell’elettorato che forse non rimpiange il Ventennio, ma di certo sta rivalutando il passato missino.

Lo schifo antifascista si manifesta quindi in tutte le sue forme, da quello violento e manettaro a quello ignavo, spacciandosi per custode della democrazia che democrazia non è.

E se questa Italia è fondata su questo antifascismo, ormai distante persino dalle idee che mossero la resistenza, questo spiega molte cose.

Basta antifascismo!

Lorenzo Gentile

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