Clemente Graziani, la vita, le idee

Clemente Graziani, la vita, le ideeClemente Graziani, la vita, le idee – Asunción, Paraguay, 12 gennaio 1996: “Ho chiuso con questa vita. Non ho cercato il cielo, non temo l’inferno. Deporrò queste ossa al di là del Triplice Mondo. Non asservito, imperturbato”.

L’ultima lettura di Clemente Graziani prima di scrivere la parola fine alla sua esistenza terrena, racchiude il senso della vita del capo del movimento politico che ha segnato un’epoca, che ha tracciato una via ad oggi ancora percorribile per l’attualità delle sue idee, unico pericolo reale per la dittatura democratica che divide et impera in Italia da ottant’anni. La vita e le idee dell’Uomo Rivoluzionario, colui che si consacrò a quella “Rivolta contro il mondo moderno” tanto cara a Julius Evola, sono raccolte nel prezioso volume curato da Sandro Forte e ne testimoniano la caratura morale, politica e culturale.

Ordine Nuovo

Ordine Nuovo, il nome del movimento politico della destra extraparlamentare più significativo di sempre, era, è e rimane capace di una potenza evocativa senza precedenti, senza discendenti. Chiunque l’abbia incontrato da profondo conoscitore o da profano, chiunque lo pronunci ad alta voce, non può restare freddo, distaccato, da uno scuotimento interiore, a seconda dei punti di vista, nel bene o nel male.

Clemente Graziani nasce nel 1925 a Roma. Si diploma, lavora, tenta l’arruolamento in Marina Militare, fallendo per la giovane età. Aderisce volontario alla Repubblica Sociale Italiana, combattendo a Cassino e, a guerra finita, è tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano, da cui prende le distanze nel 1956, quando il gruppo giovanile, ribattezzatosi “Ordine Nuovo”, ispirato dalle idee tradizionaliste e spiritualiste di Evola, esce dal MSI per dare vita al Centro Studi Ordine Nuovo.

Il Centro Studi si scioglie nel 1969, quando Giorgio Almirante assume la carica di segretario del MSI e Pino Rauti, con altri esponenti del centro studi rientrano nel partito. La via è tracciata, Il MSI entra a far parte del sistema democratico, ma Graziani e il gruppo più intransigente si oppongono al rientro, dichiarando il MSI asservito alla borghesia e all’imperialismo statunitense, in contrasto con l’idea fondante Ordine Nuovo: un’Europa Nazione libera e indipendente sia dagli USA che dall’URSS. Il 21 dicembre 1969, Clemente Graziani da inizio al Movimento Politico Ordine Nuovo.

Un retroterra culturale eterogeneo

Ispirato e dalle idee di Julius Evola, René Guenon e Ernst Jünger, Graziani guida Ordine Nuovo che entra immediatamente nel mirino della repressione democratica. L’esplosione di un ordigno a Piazza Fontana, Milano, il 12 dicembre 1969, nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, è il primo atto di guerra contro Ordine Nuovo. Ancora oggi, una targa affissa dal Comune di Milano recita: “Strage di Piazza Fontana. 17 vittime. Ordigno collocato dal gruppo terroristico di estrema destra Ordine Nuovo”.

Destabilizzare, screditare, perseguire Ordine Nuovo, montando un processo alle idee, è stata la missione dell’apparato democratico che, per mano della magistratura, ha operato con incessante solerzia contro Graziani e il suo gruppo, benché Ordine Nuovo sia lontano anni luce da quell’assunto di accusa e condanna. Nessun Ordinovista sarà mai condannato in via definitiva per la strage.

La campagna d’odio contro Ordine Nuovo

Quelle parole scolpite sono una menzogna, una fantomatica e scarna ricostruzione da imbonitori Tv. Ordine Nuovo fu fondato su idee considerate pericolose per la democrazia – che non significa di matrice violenta o terroristica – poiché antidemocratiche, basate sul principio aristocratico di una élite spirituale e morale al comando di uno Stato Organico, per definizione incompatibile con il sistema democratico e lobbistico.

Il volume è una raccolta dei suoi scritti, anima delle riviste “Ordine Nuovo – Azione” e “Anno Zero”, di lettere agli Ordinovisti, di scritti inediti, in cui Lello – come lo chiamano tutti – esprime tutto il potenziale suo e di Ordine Nuovo. Idee su possibilità di lotta e strategie come la concezione – tratta dalla definizione di Ribelle di Jünger – di formare “I Clubs dei Ribelli”, organizzazioni clandestine che si assumono l’onore di formare “Ubermenschen”, l’Oltreuomo, affinché la rivolta contro il mondialismo si concretizzi in un movimento di portata planetaria, tracciando il cammino futuro, lasciando ai posteri una base organica su cui edificare.

Memorabile, inoltre, la memoria difensiva contro il processo alle idee intentato dal regime democratico, in cui smonta la liceità della applicazione della legge Scelba – definita “la legge inutile” – in cui Graziani tesse un paragone ideologico fra il Partito Fascista e Ordine Nuovo. Se ne evince, nonostante la radice comune, una profonda e sostanziale differenza che di per sé annulla l’applicazione della legge liberticida.

L’ordine di scioglimento

La repressione, però, preme su Ordine Nuovo e i suoi uomini fino alla messa fuori legge e allo scioglimento per mano del Ministro dell’Interno Taviani. Graziani ripara a Londra dove, da un ufficio del British Museum tira le redini di Ordine Nuovo, proseguendo la sua missione, la sua opera rivoluzionaria. La giustizia democratica italiana lo ha nel mirino e a più riprese tenta di riportarlo in Italia, per destinarlo alle patrie galere. Una raffica di accuse, tra cui la più infamante che lo indica quale mandante dell’omicidio del giudice Occorsio, nonostante tra Graziani e il gruppo italiano capeggiato da Concutelli i rapporti siano agli antipodi, lo raggiunge. In una missiva agli Ordinovisti, lo stesso Graziani, con stile limpido e controllato, scrive a proposito dell’atto di guerra rivoluzionaria, definendolo prematuro, prima ancora che alieno a quello che era la filosofia fondante e strategica di Ordine Nuovo.

L’avventura sudamericana

 Costretto a lasciare l’Inghilterra – benché il governo di Sua Maestà Britannica non conceda l’estradizione all’omonimo italiano per insufficienza di prove – ripara in Bolivia e poi in Paraguay. Continua il suo impegno politico con la stesura di saggi, scritti. In latitanza, ogni colpo sparato in sua accusa fallisce il bersaglio, di assoluzione in assoluzione, compresa la più infamante: aver ordinato l’omicidio Occorsio.

Gli ultimi anni

Il male fisico che lo tormenta avanza inesorabile e spegne la vita e il genio di Clemente Graziani ancora in esilio nel Chaco. Ad Asunción, accanto a lui la moglie, i figli, gli amici e i camerati più cari. Fabio De Felice disse di lui che l’uomo braccato, perseguitato, rimase comunque sereno, mai domato da odio o frustrazione e che la sua felicità fu la sua vittoria. Forte di un’adesione al trascendente, nell’accettare e superare ogni prova come fosse iniziatica, in quella Grande Guerra Santa che ogni uomo combatte in sé, Clemente Graziani, l’Uomo Rivoluzionario, non ebbe mai a conoscere la sconfitta. Un volume da leggere e rileggere, da cui trarre ispirazione, fonte inesauribile di genio e strategia, che invita al “passaggio al bosco” tutti coloro che vogliano varcare il “Meridiano zero”, in nome di un Ideale che non conosce e non contempla la resa.

Cristian Borghetti