Egonu a Sanremo: razzismo al contrario?

Egonu a Sanremo: razzismo al contrario?Egonu a Sanremo: razzismo al contrario? – Festival di Sanremo 2023: l’ipocrisia del buonismo e del politicamente corretto in prima serata.

Oltre alla letterina di Zelensky, salirà sul palco dell’Ariston anche Paola Egonu, pallavolista della nazionale italiana di origine africana che ha già fatto intendere chiaramente quale contributo darà in veste di co-conduttrice: i suoi interventi saranno tutti nel segno di una propaganda presuntivamente antirazzista.

Enogu pronta a colpire

Nella sua intervista alla vigilia dell’evento, la pallavolista ha sciorinato tutti gli atti di razzismo che avrebbe subito sin da quando era piccolissima: dalla maestra d’asilo che l’avrebbe lasciata sguazzare nella sua stessa urina, ai compagni di classe che l’avrebbero fatta oggetto di bullismo, fino alla difficoltà nel trovare un uomo che la ritenesse bella e, persino, a problemi ad entrare in un istituto bancari, perché, a suo dire, sarebbero privilegiati i bianchi.

Una vita orribile?

La vita della Egonu sarebbe stata orribile tra stenti e soprusi, peccato, però, che i fatti la smentiscano clamorosamente. Paola Egonu è diventata in Italia – malgrado il colore della pelle – una sportiva di successo, peraltro giovanissima, raggiungendo l’apice della carriera ed una posizione di grande rilievo.

Non a caso è arrivata a condurre il Festival di Sanremo, la kermesse canora più importante del Paese, ad ulteriore riprova dell’assenza di qualsivoglia pregiudizio o discriminazione razzista nei suoi riguardi.

Razzismo al contrario

Si configurerà all’occasione, l’ennesima situazione di razzismo al contrario, con Enogu invitata proprio perché nera (a tutto detrimento di concorrenti sicuramente più brave, ma – loro malgrado – dalla pelle bianca) per usare il palco ligure come mero veicolo della propaganda a favore della società multirazziale.

Il canone lo pagano tutti

La RAI, televisione di Stato, non dovrebbe essere utilizzata per mera propaganda ideologica faziosa, poiché il canone è pagato universalmente da tutti, senza possibilità di scelta.

Gli italiani meriterebbero essere liberi di apprezzare un po’ di musica inedita, scevra da ogni tentativo di manipolazione politica.

Trionferà il pensiero unico dominante, con buona pace di chi sperava, per una volta, di essere lasciato in pace da parte dei soliti servi sciocchi della morale a senso unico? Il successo di questa iniqua propaganda pro-guerra in Ucraina e pro-società multirazziale, in aggiunta ad un’immancabile e certa propaganda LGBT, dipende solamente da quanto il pubblico italiano vorrà concedere. Italiano avvisato, mezzo salvato.