EU: abolire le reti a strascico

EU: abolire le reti a strascicoEU: abolire le reti a strascico  – colpo duro al settore ittico italiano – Protesta dei pescherecci italiani contro la direttiva europea che vuole vietare le reti a strascico.

Il vero volto di Bruxelles

Sembra ieri che denunciavamo le politiche di Bruxelles, come politiche antipopolari, diametralmente opposte agli interessi dei cittadini degli stati membri, sembra ieri che attaccavamo il sistema dei cambi fissi europeo e la relativa politica economica della BCE, in tutto ostile agli interessi nazionali dei paesi dell’area mediterranea. Eppure, di anni passano e sempre più crudelmente sta cascando la maschera ai vampiri di Bruxelles, espressione di un potentato finanziario atlantico.

Per favorire la grande finanza e le lobby ed ottenere un controllo pressoché totale sulle vite degli europei, hanno stilato un’agenda criminale che ora viene proposta agli stati membri ad una velocità preoccupante.

Se con la gestione pandemica è emersa tutta la brutalità degli obiettivi UE, ora, si è aperta la fase di guerra ed emergenza climatica.

Le mani UE sul settore ittico

Non mancano dal parlamento europeo proposte folli che mettono il carico su una situazione già di per sé disastrosa.

I nostri pescatori già hanno dovuto fare i conti con direttive assurde, tipo quella di non poter pescare vongole più grandi di un certo calibro, o hanno dovuto arretrare di fronte ai tradimenti di governi, che regalavano pezzi di sovranità nazionale su aree marine particolarmente fruttuose, o ancora, nell’ultimo periodo, hanno dovuto fare i conti con il caro carburante.

L’ultima assurda proposta UE è abolire la pesca a strascico, perché pericolosa per l’eco sistema, ma a questa presunta pericolosità, vi è una che invece è molto concreta se anche questa proposta dell’Unione europea passasse: abolire le reti a strascico vorrebbe dire andare ad incidere sui due terzi della produzione nazionale del settore.

Mentre presunti patrioti sono al governo, va in scena la protesta in tutti i porti italiani, quel che ci auguriamo, con poche bandiere sindacali, e molti tricolori.

Antonio Quagliano