Europa al tramonto

Europa al tramontoEuropa al tramonto – Volge al tramonto l’Europa dei popoli bianchi che moriranno suicidi, tra aborti e denatalità, in un odio pazzo ed innaturale contro sè stessi.

Seppelliti gli dei, l’Europa era risorta con Cristo. Tradito Lui, volle trovare nuovo respiro nella fredda dea della Ragione, ma è nel Risorto la luce, non nel fioco lume della dea che, senza la Croce, illumina il mondo solo dell’infinita presunzione umana.

Oggi, reciso ogni vincolo anche con lei, l’Occidente festeggia il proprio funerale nei baccanali della imbecillità di massa.

L’Europa nuova

L’Europa in agonia non solo agevola ogni devianza, ogni aberrazione, ma le crea e continuamente le rinnova nelle menti dei più giovani e dei più deboli.

A loro suggerisce l’errore, non paga di averlo prima tollerato e poi esaltato. Ogni debolezza è elogiata, non corretta, ogni aberrazione accettata, non punita.

L’errore si fa diritto, ciò che è torto si giudica dritto.

E così si moltiplicano, fotocopie della medesima tragedia, gli adolescenti omosessuali, bisessuali, non binari, a-sessuali, trans, a-gender, butch, femme, queer in una sequela di sproloqui che il martellamento mediatico ha inventato con sadismo ed inculcato con accanimento.

Il diavolo, sicuramente

Si è dato un nome alle fantasie deviate e, nominandole, si è concesso loro uno spazio nella realtà; esaltandole, una funesta moltiplicazione, anche delle più estreme finora prudentemente recluse in ambiti ristretti e pressoché sconosciuti se non allo psicologo e al confessore.

Il demonio che non sa creare, copia e all’opera creativa del Logos sostituisce quella distruttiva della parola oscena che, con l’orgia incessante degli esempi scellerati, ruba, in questo tramonto rosso inferno, l’equilibrio e la pacatezza della normalità, la gioia del riserbo e del pudore, l’entusiasmo della scoperta e dell’attesa.

Non c’è silenzio, né distanza, né astensione, né onore, né pace in questa prossima fine.

A tutti il diritto di tutto, all’infimo maggior rispetto che al superiore.

Per l’animale catturato più lacrime che per l’uomo ucciso. Dall’umanesimo all’animalismo in una spaventosa accelerazione della decadenza a cui il Vaticano dette, anni fa, la propria benedizione proiettando immagini di animali sulla facciata della sede di Pietro.

Nient’altro da aggiungere.

Irma Trombetta