Generale Vannacci hai osato pensare? Dimettiti!

Generale Vannacci hai osato pensare? Dimettiti!Generale Vannacci hai osato pensare? Dimettiti! – Prosegue senza sosta la caccia all’eretico, la repressione di chi pensa di poter impunemente esprimere opinioni non conformi al politicamente corretto.

Se poi il malcapitato ricopre un incarico pubblico, le richieste di dimissioni scattano automaticamente, come un riflesso condizionato.

Il Mondo al contrario

Questa volta tocca al Generale di Divisione Roberto Vannacci, reo di aver pubblicato il libro autoprodotto – trovare editori per certi argomenti non è facilissimo – “Il Mondo al contrario”, in cui lamenta la prevaricazione con cui alcune minoranze (omosessuali, femministe, ambientalisti, etc.) hanno imposto le loro posizioni nel comune sentire e nelle regole sociali.

Alcune tra le frasi più incriminate: -riguardo agli omosessuali – “normali non lo siete, fatevene una ragione!” E: “la normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali“.

Sui migranti: “Chi arriva in Italia dovrebbe “ringraziare immensamente per la compassione e la generosità”.

Nella quarta di copertina si trova una breve sintesi del pensiero dell’ufficiale: “Quando gli occupanti abusivi delle abitazioni prevalgono sui loro legittimi proprietari; quando si spende più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale; quando l’estrema difesa contro il delinquente che ti entra in casa viene messa sotto processo; quando veniamo obbligati ad adottare le più stringenti e costosissime misure antinquinamento, ma i produttori della quasi totalità dei gas climalteranti se ne fregano e prosperano; quando le città si trasformano in luoghi per single benestanti e alternativi mentre lavoratori, operai e Famiglie sono costretti ad abbandonarle; quando definirsi padre o madre diventa discriminatorio, scomodo ed esclusivo perché urta con chi padre o madre non è. Molti chiamano questa condizione Civiltà e Progresso. Ecco, questo libro è dedicato a tutti gli altri!”.

Apriti cielo, come era perfettamente prevedibile.

Come un sol uomo la cosiddetta sinistra, in tutte le sue sfumature, chiede a gran voce le dimissioni di Vannacci, che oggi ricopre l’incarico di Comandante dell’Istituto Geografico Militare di Firenze.

Immancabili i riferimenti ai valori della Costituzione, le prese di distanza dell’Esercito, che annuncia di valutare eventuali azioni per “tutelare la propria immagine” e -come stupirsi? – la reprimenda del Ministro della Difesa Crosetto che su Twitter -oggi X- cinguetta: “Non utilizzate le farneticazioni personali di un Generale in servizio per polemizzare con la Difesa e le Forze Armate. Il Gen. Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione. Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto.”.

Complimenti, sig. Ministro, per aver definito “farneticazioni” le più che legittime opinioni di un alto ufficiale con  una brillante carriera nelle Forze Armate, tre lauree, sei lingue parlate e tanto altro. Complimenti per la perentoria messa in atto di processi disciplinari. Complimenti a chi ha votato Lei, sig. Ministro, e il Suo partito.

Bestseller garantito

Elettori che, sicuramente, in stragrande maggioranza condividono le opinioni del Generale e che, si spera, comincino finalmente a farsi qualche domanda.

Dobbiamo aspettarci l’ormai rituale passo indietro condito da richieste di scuse? Per il momento l’ufficiale si è limitato a dichiarare che le frasi contestate sarebbero state estrapolate dal contesto.

Vedremo con quanta cenere sarà costretto a coprirsi il capo.

In genere il tempo concesso per l’abiura dall’Inquisizione del pensiero unico difficilmente supera le 24 ore.

Crediamo comunque che Vannacci, intimamente, un ringraziamento a tutti coloro che si stanno stracciando le vesti lo abbia rivolto, per la straordinaria pubblicità al suo libro.

Da parte nostra non possiamo che constatare, dispiaciuti da un lato e divertiti dall’altro, le croniche contraddizioni di questa repubblichetta, in cui pensare di poter pensare è diventato un atto temerario.

Buona lettura!

Raffaele Amato