Giorgetti sgretolato da Lindner

Giorgetti sgretolato da LindnerGiorgetti sgretolato da Lindner – Giorgia Meloni alla prova dei fatti in Europa: il neo Premier, nella giornata di Giovedì 3 ottobre, è stato impegnato a Bruxelles in una serie di riunioni con le massime cariche dell’Unione. In un pomeriggio denso di appuntamenti, ha incontrato Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo; Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea; Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo.

Agenda serrata per temi pressanti.

La Meloni ha discusso varie tematiche, a partire dalla guerra in Ucraina, passando per le misure a contrasto del caro energia, ai conti pubblici e alle possibili modifiche del Pnrr. Alla vigilia del viaggio aveva affidato ai social network i suoi intenti battaglieri, “la voce dell’Italia in Europa sarà forte”, ma ciò che conta è che sia forte a Berlino perché il tema fondamentale attorno al quale l’Esecutivo Meloni si gioca tutta la partita dei primi mesi di governo è sicuramente il caro energia.

Giorgetti al guinzaglio tedesco

Non a caso il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nei giorni precedenti era a Berlino per spianare la strada agli incontri del Premier italiano. Mentre la Meloni sbandierava intenti battaglieri, Giorgetti incassava plausi e carezze dal suo omologo tedesco, Christian Lindner. Lo stesso Lindner che aveva ribadito il “No” tedesco ad un intervento finanziario comune a livello europeo, per contrastare il caro energia e, soprattutto, aveva chiuso le porte all’ipotesi di prevedere, in campo europeo, più flessibilità sulle regole fiscali degli stati membri, norma che avrebbe agevolato i paesi a debito più alto, Italia in testa.

Il falco è soddisfatto

Lindner si è detto molto soddisfatto del colloquio con Giorgetti, reputando molto positivo che il primo viaggio ufficiale abbia avuto come meta la Germania. Se un falco inflessibile propugnatore dell’austerità europea è soddisfatto, non può che significare che le istanze italiane sul tavolo sono state rigettate, come regolarmente accade. Forse la risposta dell’ambasciata tedesca sui migranti soccorsi nel mediterraneo a fine ottobre va proprio letta in questa ottica: Berlino darà il placet a qualche misura per aiutare l’Italia, ma tra le contropartite ci sarà sempre la gestione degli sbarchi che continuerà a gravare sulle spalle del nostro Paese, con buona pace dei vari Salvini e Piantedosi, che favoleggiano di blocchi navali e ridistribuzioni intra europee.