I patrioti americani non ci stanno più: non combatteremo per Sion

I patrioti americani non ci stanno più: non combatteremo per Sion

I patrioti americani non ci stanno più: non combatteremo per Sion – “Tre soldati americani uccisi e 35 feriti in un attacco con droni contro una base USA al confine giordano.

Naturalmente i filosionisti vorrebbero strumentalizzare l’evento per innescare un’altra guerra per Israele a migliaia di chilometri di distanza da noi.

Se sei dei nostri non arruolarti nell’ esercito statunitense. Passa parola a chiunque sia dell’età per arruolarsi di non farlo. La nostra guerra è qui da noi, per il destino della nostra Patria”.

Questo è un testo – uno dei tanti – che gira nei circuiti della destra americana.

Un messaggio chiaro e rilanciato periodicamente che indica il distacco irreversibile di tanti Patrioti americani dal sionismo e dallo stesso imperialismo a stelle e strisce, visto come nemico degli interessi storici dell’America profonda.

L’America quella sana

L’America della classe media e del proletariato industriale, delle piccole città di provincia e delle fattorie familiari tanto disprezzata dal potere centrale di Washington, è un’America che non ha nessun interesse nel fomentare la guerra in Ucraina o negli interventi imperialisti contro Siria, Libano, Yemen e Iran e neppure nel mantenere tante basi di occupazione in Europa.

Il ragionamento è logico e lineare. Perché sacrificare denaro, mezzi e soprattutto vite per opprimere altri popoli quando gli stessi americani subiscono un’invasione sistematica fomentata dai democratici attraverso il confine texano col Messico che rischia di travolgere il Texas, destabilizzare tanti altri Stati e creare i presupposti per una guerra sullo stesso territorio americano?

Le faglie sempre più dirompenti della società USA

Le fratture nella società americana si allargano. Fratture tra democratici e repubblicani ma anche tra Stati asserviti a Washington e Stati reattivi che riconoscono il diritto/dovere dei texani all’ autodifesa contro l’invasione, fratture tra Stati abortisti e Stati Provita, fratture tra le diverse etnie e culture.

Fratture finora solo apparentemente ricomposte, più spesso sottovalutate e ignorate ma che stanno minando le fondamenta della superpotenza.

Il paragone tra questa fase e quella che ha preceduto la guerra civile tra Nord e Sud, è a dir poco impressionante.

Marzio Gozzoli

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