Il comunismo terminale è LGBT

Il comunismo terminale è LGBTIl comunismo terminale è LGBT – “Uno spettro si aggira per l’Europa, è lo spettro del comunismo”. Con queste parole, inizia il manifesto del partito comunista di Marx ed Engels, che certo fin da allora immaginava un mondo con un governo unico mondiale, dove le nazioni, le tradizioni, le religioni e perfino la famiglia fossero superati da un modello che mettesse tutto in comune, perfino i rapporti personali e sentimentali.

Dalla lotta di classe al nuovo schiavismo

Nell’ottocento poteva sembrare pura utopia, gli uomini e le donne – che per l’ideologia marxista hanno combattuto – nel corso dei secoli hanno usato come grimaldello politico l’aspetto della lotta di classe, cioè la lotta violenta combattuta fra ceti diversi, mettendo da parte i valori fondamentali dell’uomo e ponendo come obiettivo ultimo del proprio operato l’uguaglianza economica.

Nel 2022, invece, proprio i capitalisti, ossia i ricchi, i padroni – per usare la terminologia marxista – hanno spalancato la strada ad una certa “comunanza”, salvo poi rendersi conto che, come in tutti i tentativi di instaurare regimi ateo-marxisti, l’uguaglianza è stata quasi sempre ottenuta nel senso più deteriore del termine, cioè con un gruppo di potenti che si impongono su una massa di schiavi, tutti egualmente miseri.

Il sistema liberale araldo del comunismo

A onor del vero ci fu un politico e giornalista italiano, grande conoscitore del capitale di Marx, Amedeo Bordiga, che intuì fin da subito che la lotta economica del proletariato si doveva limitare ad una lotta sindacale, poiché l’avanzare stesso del sistema liberale avrebbe portato in maniera naturale alla “rivoluzione” comunista.

Comunismo terminale

Tuttavia, oggi, in piena crisi economica e sociale, la sinistra ha totalmente abbandonato le lotte sociali ed economiche – che si limitano a difendere l’assistenzialismo – in favore della depravazione sociale. Sembra quasi che l’umanità, non abbia problema alcuno se non interessarsi all’identità sessuale delle persone.

Spagna e Scozia – ultime in ordine di tempo – sono nazioni in cui è stato semplificato il passaggio da un sesso all’altro sui documenti, come già accaduto in altre nazioni.

Potremmo dettagliare ciò che sta avvenendo nei vari parlamenti europei, ma è meglio sorvolare sull’assurdo sproloquio ideologico che potremmo ascoltare, volto solo all’impoverimento culturale e spirituale, di popoli già di per sé messi sempre più a dura prova.

Patrioti alla prova dei fatti

Oggi i patrioti europei hanno il dovere di non rincorrere questi assurdi argomenti, sebbene i valori vadano difesi a spada tratta. Tornino, invece, nelle piazze, nei posti di lavoro, nelle scuole a issare la bandiera della Patria, dei diritti dei lavoratori, perché si ricominci di nuovo a rivendicare l’identità di un popolo unito, che torni ad essere comunità, camminando insieme, esprimendo il meglio di sé.

Liberali, comunisti, massoni: la storia non vi darà mai ragione, perché alla fine, nel cuore dell’uomo, vi è la coscienza, cioè una legge divina scritta nell’anima, alla quale si può disobbedire, ma non rinnegare, pena l’inferno in terra. Inferno al quale – in difetto di cambiamento radicale e realmente patriottico – l’umanità tutta andrà presto incontro.