La colletta per il poliziotto francese è da record

La colletta per il poliziotto francese è da recordLa colletta per il poliziotto francese è da record – Un ragazzino musulmano, Nahel Merzouk, rimasto ucciso durante un controllo da parte della polizia nella cittadina di Nanterre, tiene sotto assedio la Francia di Macron.

Conflitto razziale

Le violentissime proteste di epigoni dell’Islam in tutta la Francia sono un vero e proprio stratagemma politico per sfruttare la morte di un ragazzo nel senso di soffiare sul fuoco del conflitto razziale.

L’opinione pubblica si è divisa tra coloro che sciorinano la solita melassa su quanto il tessuto delle città europee sia (presuntivamente) impregnato di razzismo e quanti, al contrario, vedono gli immigrati, anche di seconda e terza generazione, come mine impazzite fuori controllo.

I nuovi ghetti

Le Banlieue sono polveriere sempre sul punto di deflagrare, ricettacolo di balordi di ogni tipo, di extra comunitari che non hanno nessuna voglia di integrarsi, per cui, ferme le proprie tradizioni, entrano in conflitto con la società che li ospita.

Le raccolte fondi

Si comprende bene che la situazione non è più sostenibile e, in questo contesto, la maggioranza dei cittadini francesi pare schierarsi contro chi soffia sul fuoco del razzismo e contro i facinorosi, che abilmente fomentano caos e disordini.

Dopo la morte del diciassettenne, i familiari della vittima hanno iniziato a raccogliere denaro, ma la raccolta si è fermata a “soli” 80 mila euro.

La colletta per il poliziotto francese è da record

Molto meglio, invece, è andata al poliziotto, che ha raccolto oltre 600 mila euro da parte di quanti gli manifestano solidarietà, dimostrando insofferenza verso il dogma del multiculturalismo da tollerare ad ogni costo.

Fallimento società multirazziale

Ne emerge, al di là del merito della questione, è che la società multirazziale ha fallito: africani, arabi, musulmani in generale, non hanno alcuna voglia di integrarsi nella società europea, al contrario, vogliono sfruttare le nostre città per speculare e delinquere impunemente.

Ragione per cui la globalità non durerà per molto e presto lascerà di nuovo il passo a differenziazioni marcate, finanche più che in passato, di lingua, razza, religione. Così non fosse, la civiltà cederebbe presto e definitivamente al caos di ignoranza e violenza che brama sotto la brace, dopo le fiammate dei giorni scorsi.

Giustino D’Uva