L’ANPI prova a fermare il Giorno del Ricordo

L’ANPI prova a fermare il Giorno del RicordoL’ANPI prova a fermare il Giorno del Ricordo – Molto rumore per nulla – titolo di una commedia di Shakespeare – è un assunto che ben si sposa con l’ultimo anatema lanciato dall’ANPI.

Gli scheletri negli armadi dell’ANPI

Le Foibe sono, da che se ne ha avuta testimonianza, una memoria scomoda, una spina nel fianco, per l’associazione partigiani, che ad ogni occasione evoca e scatena tutti i demoni dell’inferno contro un accaduto che merita, da qualunque parte lo si guardi, solo rispetto.

Il testo emanato dalle Prefetture, indirizzato alle scuole di ogni genere e grado, in occasione del ricordo degli italiani infoibati dai partigiani jugoslavi di Tito, è stato additato come fazioso dai compagni italiani.

Il fantasma del passato non trova pace in chi si ostina a negare le disumane rappresaglie subite dai nostri connazionali autoctoni, costretti a lasciare le terre di Istria e Dalmazia, che morirono infoibati da italiani perché italiani.

Per taluna fazione politica, ancora oggi “resistente”, la pulizia etnica esiste solo per interesse di partito.

I nodi vengono al pettine

Il 10 febbraio il “Giorno del Ricordo” sarà onorato, che ai partigiani e ai loro sgherri nelle scuole piaccia o meno.

Non esiste bocca che possa parlare a orecchie che non vogliono sentire. Chi ha capito che la verità è troppo potente per essere infoibata, ben fa a turarsi il naso, che il fetore della menzogna, dell’insulto e del disonore, per quanto fastidioso, è destinato per sua natura a scomparire…

Cristian Borghetti