L’inferno degli ultimi decenni

L’inferno degli ultimi decenni (prima parte) 

L’inferno degli ultimi decenniAl principio arrivarono, da Est, gli hikikomori, poi, da Ovest, la wicca.

Capito cosa era la wicca, cominciammo a capire pure la paura di uscir di casa degli hikikomori!

Non un gruppo di eccentriche, vestite da streghette, le wiccans, non un culto neopagano dedito alla contemplazione naturalistica (e non ci sarebbe stato da star tranquilli comunque!), ma una micidiale arma satanista.

Pensavamo fosse sufficiente! Non sapevamo che era appena l’inizio!

Eroi?

Il circolo LGBT Mario Mieli, elegantemente intitolato ad un pedofilo omosessuale, coprofago e suicida (ognuno ha gli eroi che merita), si mise a figliare producendo cloni in tutta Italia.

Bulimici, i militanti omosessualisti, si attribuirono una Q finale e, successivamente, nel timore di non essere sufficientemente inclusivi, settantadue sessi.

Potevamo dirci soddisfatti quando ecco sbarcare dagli Usa il transfemminismo!

Dal nome lo giudicai un flagello, ma si rivelò una provvidenza.

Con l’intento di estendere ai trans i diritti femminili il transfemminismo ha dimostrato il contrario di quel che si proponeva: sono stati necessari crani spaccati, record infranti, distacchi abissali sulle piste, ma ormai è chiaro a tutti che i trans non possono godere dei diritti riservati alle donne perché donne non sono: pratica chiusa.

Le chiese dell’estinzione

Sono ancora in embrione, ma molto attive, le Chiese per l’Eutanasia e il Movimento per l’Estinzione umana volontaria ai quali qualche merito vien voglia di attribuire, conosciuti i gruppi delle free bleeding e delle femen,

Le prime credono che sporcare gli abiti nei giorni del ciclo significhi valorizzare la propria femminilità; la politicizzazione eterodiretta delle seconde è così smaccata che persino i sanpietrini romani (sui quali si sono esibite con crocefissi alla pudenda) sanno chi le finanzia.

A pari merito con i movimenti omosessualisti, gli animalisti i quali stanno dando belle soddisfazioni agli studiosi di psichiatria.

Uomo e animali

Tra costoro una menzione honoris causa va agli antispecisti.

La faccio breve: uomo ed animali pari sono.

Conseguenza: stai affogando tu e, insieme a te, il pappagallo Cocorito.

Per l’antispecista salvare te o il pappagallo è assolutamente la stessa cosa perché la tua vita e quella di Cocorito si equivalgono.

Consiglio per l’estate: non andare al mare con un antispecista!

Consiglierei di evitare anche la montagna, che l’amico sia antispecista o semplicemente animalista non importa.

Le posizioni animaliste si stanno radicalizzando e non sono certa che, in caso di un incontro col lupo o con l’orso, l’amico animalista farà il tifo per te!

di Irma Trombetta