Muschio Selvaggio: polemiche per l’intervista di Fedez a Manuel Stoica

Muschio Selvaggio: polemiche per l’intervista di Fedez a Manuel StoicaMuschio Selvaggio: polemiche per l’intervista di Fedez a Manuel Stoica – Dopo anni in cui le stime erano fatte in modo discontinuo e disomogeneo sul numero di persone disabili presenti in Italia, l’ISTAT sembra avere invertito la rotta avendo dato il via alla raccolta, elaborazione e diffusione di dati sulla disabilità in Italia. Per la prima volta ha pubblicato a fine 2019 un rapporto dedicato alla disabilità in Italia in cifre.

I dati ISTAT

Secondo la fotografia dell’ISTAT sono 3,1 milioni le persone disabili in Italia, il 5,2% della popolazione italiana. A livello territoriale, percentuali più elevate di persone con disabilità si riscontrano in Umbria (8,7% della popolazione), Sardegna (7,3%) e Sicilia (6%). L’incidenza più bassa si registra in Veneto, Lombardia e Valle d’Aosta.

Ma come sono trattati i disabili in Italia? Un esempio su tutti è quello di Loris Bertocco, il disabile veneziano che annunciò nel 2017 con una lettera l’intenzione di ricorrere al suicidio assistito in Svizzera.

L’uomo si è scagliato con toni duri e accesi contro lo stato italiano completamente assente e cieco di fronte alle necessità delle persone affette da gravissime patologie invalidanti.

Una lettera che ha lasciato il segno anche dopo 5 anni per la tematica in sé, quella del fine vita, tema ancora divisivo, ma anche e soprattutto per la disumanità di un Paese che si considera civile.

Disabili abbandonati

Come può considerarsi tale, uno stato i cui disabili sono completamente abbandonati a sé stessi? Uno Stato in cui non vige alcuna assistenza, nessun sostegno.

In Italia, un disabile affetto da gravi patologie, che ha bisogno di assistenza continua e permanente per alzarsi, lavarsi, vestirsi, mangiare, prendere le medicine, a meno che non sia ricco – no, nemmeno benestante, proprio ricco – sopravvive in maniera indegna fino alla morte. E se non fosse per l’aiuto costante prestato quotidianamente da genitori, figli e fratelli – i cosiddetti caregiver, spesso costretti ad abbandonare la propria occupazione e a rinunciare alla propria vita personale – un disabile in Italia probabilmente non riuscirebbe a sopravvivere nemmeno un solo mese.

Proprio questo denunciava Loris Bertocco nella sua lettera del 2017. Paralizzato sin da quando aveva 19 anni a causa di un incidente stradale, Loris scrisse nero su bianco un j’accuse terribile: lo Stato di fatto nega la dignità ai disabili. Le misure economiche introdotte sono infatti insufficienti e assolutamente inadeguate a coprire i costi che queste patologie generano: lo Stato eroga due assegni, quello di accompagnamento e la pensione di invalidità, che insieme ammontano a circa 800 euro mensili.

Il peggioramento dovuto al lockdown

Oggi nulla è cambiato anzi con la pandemia la situazione è degenerata. Basti pensare alle condizioni estreme in cui vivono i caregiver familiari: “abbandonati dallo stato, siamo allo stremo”.

Con i centri diurni chiusi e l’assistenza domiciliare non garantita, i caregiver hanno vissuto una tragedia fatta di solitudine, stanchezza e paura.

Era il 2020 quando i familiari di persone con disabilità, si sono sentiti dimenticati e traditi dal DPCM “Cura Italia”, un decreto che non ha previsto nessun sostegno per loro. Con l’emergenza Coronavirus, la situazione è precipitata, diventando drammatica

Nessun riposo, nessuna pausa, nessuna pace per questi familiari, magari a loro volta fragili perché anziani, che si sono trovati a gestire all’improvviso anche quelle incombenze che fino a qualche settimana fa erano compito di assistenti, operatori, infermieri.

L’intervista di Fedez

Arriviamo ad oggi. Il celebre artista milanese Fedez durante l’episodio 104 del suo podcast, “Muschio selvaggio” intitolato “Chiacchiere fra disabili con Emanuel” intervista Emmanuel Stoica, un tiktoker affetto da disabilità molto seguito. “Parlavamo di disabili donne che vogliono essere scopate”. Emanuel rincara la dose e risponde: “almeno non dice stai ferma”, facendo riferimento al fatto che una donna con disabilità motoria si muoverebbe poco e non potrebbe eventualmente sottrarsi a un rapporto sessuale. Ed ecco che partono altre risate. Interviene il co-conduttore del podcast chiedendo dove sia il limite nello scherzare su tali questioni. Emanuel e Fedez concordano sul fatto che “è Emanuel il limite”, presumibilmente nel senso che, se lo dice lui, questo tipo di affermazioni si possono fare.

La replica di Silvia Lisena

Un episodio sconcertante che ha portato una più che giusta indignazione, come dimostrato dalla lettera di Silvia Lisena, attivista per i diritti delle donne con disabilità.

“Noi ribattiamo che il limite non è una singola persona disabile, non è che se quella ti autorizza allora puoi denigrare una categoria di persone. Ma soprattutto le donne disabili non vogliono farsi scopare, al massimo scopano. Alimentare lo stereotipo che la sessualità delle donne disabili sia “cosa d’altro mondo” è gravissimo. Una battuta del genere funziona solo se si sposa lo stereotipo secondo cui le donne disabili non avrebbero una vita sessuale attiva e corrisposta. Infine, scherzare sul sesso non consensuale, in una società in cui le persone disabili sono per statistica maggiormente vittime di abusi sessuali, rientra in quella “cultura dello stupro” che moltissime realtà lavorano con fatica per contrastare”.

Durante la puntata incriminata di Muschio Selvaggio si parla anche di sussidi economici. Emanuel afferma che “una persona disabile ha più vantaggi rispetto all’80% degli italiani”, assunzione pericolosa e fuorviante perché dà l’idea che la persona disabile sia privilegiata quando, invece, non lo è. Al minuto 19 aggiunge “quando tu, prendi più di 1000 euro al mese chi ti dà voglia di trovare un posto di lavoro?”.

La pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento aiutano a malapena una persona disabile a coprire i costi extra legati alla disabilità”, conclude nella lettera Silvia Lisena.