Nanterre: esplode la rabbia delle banlieue

Nanterre: esplode la rabbia delle banlieueNanterre: esplode la rabbia delle banlieue – Lo scorso 28 giugno a Nanterre, sobborgo di Parigi, un giovane nordafricano di cui per ora si conosce solo il nome – Nahel – alla guida di un Mercedes è stato ucciso da un agente di polizia dopo un tentativo di fuga per evitare un posto di blocco.

Seconda notte di scontri

L’omicidio ha scatenato una notte di scontri rabbiosi tra gli abitanti delle banlieue parigine, abitate nella stragrande maggioranza da nordafricani, e le forze di polizia che hanno dovuto arginare la rabbia dei facinorosi.

Il caso mediatico e le due notti di feroci scontri hanno sconvolto la Francia facendo deflagrare una situazione già tesa da anni nelle periferie francesi.

L’opinione pubblica parigina e gli intellettuali di sinistra si scagliano contro la brutalità del gesto non facendo altro che gettare altra benzina sul fuoco e legittimando di fatto gli incendi e le violenze delle banlieue.

Il Tweet di Zemmour

Sul caso oltre a calciatori, giornalisti e politici è intervenuto anche Eric Zemmour, leader del partito Reconquete, il cui ragionamento mette in croce la doppiezza e la falsità degli opinionisti radical chic che in Francia, soprattutto a Parigi, abbondano.

Quando un francese si fa pugnalare da un immigrato, non bisogna vederci alcun legame con l’immigrazione. Quando, invece, il giovane Nahel si fa sparare addosso dalla polizia si è al #lapoliziauccide.

Quando un francese si fa pugnalare da un migrante, ci viene detto “niente video, è illegale e irrispettoso per la famiglia”. Quando il giovane Nahel si fa sparare addosso dalla polizia, è dovere di tutti condividere le immagini affinché i francesi comprendano.

Quando noi piangiamo i nostri morti e cerchiamo di impedire i prossimi, si tratta di “sciacallaggio” d’estrema destra. Quando certe banlieues passano la notte a distruggere tutto, si tratta di “una notte d’emozione e di indignazione” secondo BFMTV (emittente televisiva francese).

Il silenzio dei media italiani

La notizia che sta monopolizzando le prime pagine dei media francesi non trova eco in Italia dove nessuna delle maggiori testate nazionali riporta in prima pagina la notizia degli scontri che da due giorni infiammano le periferie: è calata una velina dall’alto? D’altronde dare spazio alla notizia significa dare visibilità ai numerosi video di queste ore dove si vedono bande di tardo adolescenti caffellatte intenti ad assaltare i negozi per rubare scarpe, telefonini e televisori.

Matteo Carucci