Porto Empedocle: fuga dei clandestini

Porto Empedocle: fuga dei clandestiniPorto Empedocle: fuga dei clandestini – Porto Empedocle: va in scena l’ennesimo fallimento o l’ennesima presa in giro del governo più prono della storia.

La trappola

Il centro di accoglienza è saturo, i migranti si danno alla fuga, aumentando la manovalanza della delinquenza organizzata o esercitandola in piena autonomia, o, ancora, sono reclutati dal caporalato.

Chi pretende di essere ancora immigrazionista costi quello che costi è complice di tutto ciò che consegue, accecato dal furore ideologico che impedisce di valutare le ripercussioni gravissime causate da idee antinazionali.

Il blocco navale dimenticato

Una vera e propria calamità si ripercuote quotidianamente sul tessuto sociale italiano, sull’identità di un Paese, sulla vita del popolo. Eppure, basterebbe chiudere i porti e inviare quelle benedette navi tanto decantate a pattugliare il mare, cavallo di battaglia del centro destra, quando serviva convincere gli italiani al momento del voto.

Meloni, che delusione

Interesse, ricatto, obbligo di mantenere patti segreti? Il fatto è che chi si assume l’onore di voler guidare la Nazione, si assume anche l’onere di guidarla seriamente e a beneficio del popolo. Chi non fa il suo dovere nel difendere la nostra civiltà millenaria, si dimetta: è solo l’ennesimo traditore.

Le frontiere sono una necessità intrinseca per ogni popolo, in ogni epoca e proteggerle è un dovere morale e istituzionale. Frontiere reali e sicure, pattugliate, sono ciò che occorre per limitare quella che è un’invasione a tutti gli effetti.

Siamo italiani, rimaniamo tali. Lo dobbiamo alla nostra storia, alla nostra cultura, ai nostri padri come ai nostri figli.

Lorenzo Gentile