Roma: l’immigrazione che non fa notizia

Roma: l’immigrazione che non fa notiziaRoma: l’immigrazione che non fa notizia – In Italia, specie negli ultimi anni, molti politici e sindacati hanno fatto del tema integrazione la propria bandiera. Pronti ad intervenire a manifestazioni, programmi televisivi, eventi, dove il tema principale è l’assistenza agli immigrati soprattutto se clandestini. Chi propone concorsi con posti riservati per loro, chi organizza corsi di formazione, chi propone leggi per la loro integrazione sociale e chi perora la causa dello ius soli.

Nella realtà di tutti i giorni, quella lontana dai riflettori, sono davvero tutti pronti a spendersi per queste persone?

A Roma negano l’evidenza

Un esempio evidente di integrazione selettiva ad opera dei buonisti promotori dell’accoglienza senza se e senza ma, è sicuramente la città di Roma.

L’ex Sindaco Raggi per tutto il suo mandato ha presentato Roma come una città pronta ad accogliere tutti, arrivando anche a negare l’evidenza come quando ha negato che l’aumento dei crimini, molti dei quali a sfondo sessuale, in zona Esquilino erano dovuti alla massiccia presenza di extracomunitari provenienti principalmente dall’Africa e da paesi Arabi.

Il suo successore, il “fantasma” Gualtieri, non è da meno.

Roma bella di notte

Eppure, chi ha la possibilità di visitare Roma di notte, si accorgerà che al calar del sole, allo spegnersi delle telecamere, cambia il volto della Roma accogliente e pronta all’integrazione di massa. Passeggiando per via Giolitti, lungo il lato di Roma Termini, o sotto i porticati di Piazza Vittorio Emanuele II all’Esquilino, lungo le sponde del Tevere (anche nei pressi del Vaticano) oppure all’ingresso del Phanteon, a piazza San Francesco di Paola (nella stessa piccola Piazza dove ha sede a Roma “Save the Children”) e in tantissimi altre zone più o meno centrali, si possono incontrare centinaia di senza tetto che dormono a terra con sacchi a pelo (la maggior parte), con addosso solo un paio di coperte o cartoni i più sfortunati, con delle tende rattoppate o semplici teli anti pioggia i più fortunati.

Stanno lì al freddo e all’acqua prediligendo strade strette e porticati per evitare almeno un po’ di vento. Sono prevalentemente provenienti dai paesi dell’est, dall’africa, ma ci sono anche diversi italiani.

L’immigrazione selettiva

Sono quasi tutti anziani, molti di loro sono dediti all’alcool e forse qualcuno anche alla droga, tanti hanno problemi mentali, ma alcuni di loro sono solo persone contro cui la sfortuna ed eventi negativi si sono accaniti. C’è anche chi cerca di darsi un contegno, cercando di mantenere ancora un po’ di dignità, come una signora anziana, forse Polacca, che vive davanti la stazione Termini, che tutte le mattine si pettina, cerca di lavarsi e di lavare i propri vestiti per sembrare, almeno di giorno, una persona “normale”.

Stanno lì, alcuni possono diventare pericolosi, in particolare gli africani e i romeni che sono più giovani e per la stragrande maggioranza alcolizzati, ma perlopiù sono innocui, chiedono solo qualche spicciolo per mangiare o comprarsi l’ultima bottiglia di scadentissimo vino da un euro per fare l’ultima bevuta prima di addormentarsi.

Per loro nessuno parla di integrazione, nessuno parla di trovare degli alloggi adeguati, nessuno va a manifestare per loro, nessun progetto del comune, della regione e del Governo.

Sono scomodi

A loro l’integrazione non tocca, sono scomodi, non portano voti, non rilasciano interviste, non contribuiscono a favorire il business dell’accoglienza. insomma, sono da lasciare lì al freddo assistiti solo da qualche associazione che si preoccupa di portargli coperte e qualcosa di caldo da bere o mangiare per le freddi notti di Roma.

Ci ricordiamo di loro solo quando arriva la notizia che il freddo ha colpito ancora lasciando qualche senza tetto senza vita ma anche di questo si dimenticheranno presto per ritornare a parlare di barconi, di ius soli, di scuole multietniche.

Continueranno ad usare due pesi e due misure.

Basterebbe sgomberare qualche inutile centro sociale occupato dai “compagni” o qualche palazzina dello stato occupata da extracomunitari che non ne hanno bisogno perché hanno lavoro, macchine e pure Netflix (vedi palazzi alla Romanina) e costruire degli alloggi per i veri poveri.

Ma anche su quello, le amministrazioni comunali di Roma guardano solo in un senso dimenticando i tantissimi edifici occupati dalla sinistra extraparlamentare e preoccuparsi dell’unico occupato da un movimento di destra.

Eh sì! In Italia tutto ha valore se porta pubblicità, voti e soldi.

L’accoglienza, l’uguaglianza, la solidarietà.

E’ tutto business ed è tutto, o in gran parte, un affare di sinistra.

E quindi? Fischia il vento, infuria la bufera, di giorno son compagno ma la sera chi te se inc…!