Sacramenti laici, sacramenti impoveriti, sacramenti negati

Sacramenti laici, sacramenti impoveriti, sacramenti negatiSacramenti laici, sacramenti impoveriti, sacramenti negati – Abbiamo un connazionale, signor Alessandro Giacomini, dotato di un acume particolare, il quale acume particolare gli consente trovate così geniali che noi, poveri disgraziati cattolici, non riusciremmo ad avere neanche campassimo trecento anni.

In una notte che immagino, secondo tradizione, buia e tempestosa (ed anche successiva ad un pasto di pesce avariato) il prodigioso segretario dei Laici trentini, invece di recarsi in ospedale, va in Comune e qui, a cistifellea compromessa, inizia a filosofeggiare.

Il battesimo laico di Masseno

Che sia cancellato il battesimo. Anzi no, che se ne faccia uno “patacca”, ma nuovo e luccicante come l’oro zecchino. Ecco a voi, signori del Consiglio Comunale di Masseno, il battesimo laico.

Si sposti San Tommaso che è arrivato Giacomini!

Sia dichiarata guerra al “pedobattesimo” religioso, dice il nostro, chiaramente afflitto da complicanze epatiche che ancora gli consentono, però, una stoccata maliziosa: solo il battesimo religioso è “pedo”, per quello laico il suffisso, chiaramente insinuante, sparisce.

Giacomini, ormai in conclamata encefalopatia epatica, dichiara “violento” il battesimo cristiano in quanto non tiene conto della volontà del bambino. Evidentemente per quello laico, il neonato ha dato l’assenso con apposito ruttino.

Le assurde lotte dell’UAAR

Dopo il fiasco dello” sbattezzo”, i signori dell’UAAR, che senza battesimo non sanno stare, propongono un battesimo contro-religioso che avrà la stessa fortuna della Comunione grillina e del matrimonio simbolico di un Berlusconi mal invecchiato e pessimamente consigliato.

Quel che anche in Italia veleggia, vento forza nove, è il matrimonio civile.

Ma se Santa Romana Chiesa lo condanna, certo non favorisce quello esclusivamente religioso, anzi lo nega con motivazioni quantomeno risibili adducendo come scusa il possibile atteggiamento fraudolento degli sposi che, per esempio vedovi, potrebbero non voler rinunciare a certi benefici.

Un ossequio tanto esagerato allo Stato quanto malefico per il credente.

Cattiva anche la strada intrapresa con la scelta di eliminare le figure del padrino e della madrina invece che di rifondarne il senso.

Odiosa la pratica di abolire o di menomare, nei modi e nei tempi, la confessione. Il battesimo è un sacramento, non una festa laica.

Il matrimonio solo religioso è talora una esigenza, non un capriccio.

Gli atei dell’UAAR hanno tanta voglia di sacramenti e li imitano, la Chiesa di Roma, invece, li limita.

La strada è incidentata e pericolosa.

Irma Trombetta