Scoperta una nuova foiba in Slovenia 

Scoperta una nuova foiba in SloveniaScoperta una nuova foiba in Slovenia – E’ stata ritrovata la scorsa settimana un’altra foiba nel sud della Slovenia, a Kocevski Rog, con i resti di 3200 persone, lontano dall’antico confine italiano. La macabra scoperta pone fine alla teoria antifascista, con buona pace degli storici posticci targati ANPI, secondo cui i massacri delle foibe furono la conseguenza della repressione italiana, dovuta ai conflitti tra italiani e slavi fomentati sin dal passaggio di Venezia all’Austria, in età napoleonica e poi acuiti durante il regime fascista.

Il sogno di Tito

L’occupazione di Ljubljana e il sostengo ai separatisti sloveni e croati fu il casus belli che spinse Tito a cogliere l’occasione: la conquista di territori ricchi di risorse industriali e portuali quali Fiume, Pola, Trieste e, probabilmente nei suoi piani, la stessa Venezia. La vulgata dell’aggressore fascista e del povero aggredito jugoslavo non regge più: negli ingranaggi della macchina della morte titina finirono non solo italiani, ma anche – soprattutto – civili slavi non allineati al nuovo regime, sommariamente accusati – spesso senza prove – di essere collaborazionisti dell’Asse o dell’Occidente, e persino comunisti, che dopo la rottura con Stalin, aspiravano ad un riavvicinamento a Mosca.

Adesso il Re è nudo

Viene meno la dicotomia antifascista “buoni” contro “cattivi”, si incrina il mito del buon Maresciallo Tito – vigliaccamente difeso più in Italia che nell’ex Jugoslavia e gli ultimi tentativi di associare quei tragici eventi alla contrapposizione tra nazionalismi falliscono miseramente. Tito fu un opportunista; né patriota, né difensore dei lavoratori. L’ora in cui Italia e Paesi carsici lavorino insieme è vicina, affinché si consegni la verità alla storia.

Lorenzo Gentile