Tanti popoli sterminati, un solo genocidio

Tanti popoli sterminati, un solo genocidio

 

Tanti popoli sterminati, un solo genocidio – Quanto invidio Giovanardi. Lo invidio perché o non ha cervello o non ha coscienza.

In entrambi i casi vive bene: pensate che lui che pure qualche libro di storia lo ha letto, dice che l’unico genocidio che conosce è la Shoa!

“A Gaza c’è una terribile guerra di difesa che purtroppo comporta vittime”. Anima pura! Delicatissimo cattolico.

Le vittime hanno 0, 5, 7, 12 anni e non si fronteggiano due eserciti, ma uno degli eserciti più forti del mondo appartenente ad uno dei popoli più ricchi del mondo contro un popolo di giovani e giovanissimi, affamato e quasi disarmato.

Non si è accorto, Giovanardi, che davanti a Gaza, sotto le onde blu, giacciono due gigantesche riserve di gas, cioè oro puro (come l’anima di Giovanardi!) in questi tempi di antipatie russe e non si è accorto nemmeno che Israele punta a quelle, passando tranquillamente sopra i cadaveri di migliaia di civili, i più sotto i diciotto anni.

Forza Italia fedele nei secoli

Tajani concorda con Giovanardi col quale, evidentemente, spartisce stessa intelligenza ed identica moralità.

Non si può parlare di genocidio, pappagalleggiano i due.

Si tratta forse di numeri? Quando pensano, lorsignori, che si possa parlare di genocidio? Attendono l’estinzione del popolo di Palestina?

Greci, armeni, pellerossa, cambogiani non meritano l’attenzione delle due menti che abbiamo mandato in Parlamento. Di grazia, perché?

È solo l’ebreo a potersi fregiare del titolo?

Trentaduemila palestinesi in 120 giorni non sono numero sufficiente per risvegliare le coscienze del Gatto e della Volpe?

Come mai mamma Rai, con una Mara Venier senza vergogna, corre a spiegarci perché Ghali male ha fatto a parlare di genocidio.

Perché si vuole impedire, dopo le parole di Ghali (che in realtà non nomina Israele), che a Sanremo si parli di politica quando un anno fa lo stesso Sanremo era la succursale della dimora del comico di Kiev?

Il genocidio che non c’è

Perché la politica italiana si dichiara vicina ad Israele mentre questa ammazza volutamente bambini, donne, medici, giornalisti?

Odiamo il genocidio di ottanta anni fa, ma non vediamo quello del mese scorso.

Cosa è successo? Siamo così fottutamente proni al padrone che neppure il sangue dei bambini ci sconvolge?

Israele, invece, nella sua delicatezza d’animo, si sconvolge e si turba: se si parla di carneficina se ne risente assai e se la prende con santa Romana Chiesa che così definisce le sue porcate.

Come vorrebbe si definisse, l’ambasciatore di Israele a Roma, lo sterminio ricercato e costantemente perpetrato di migliaia di bambini?

Difesa? Risposta bellica?

Come dobbiamo esprimerci per non suscitare la acuta sensibilità sionista?

Ci dica. Ci illumini!

Io continuo a chiamarle porcate… Non so voi.

Le porcate dell’esercito di Israele si rivelano, peraltro, totalmente inutili (se lo scopo fosse davvero l’annientamento di Hamas) dato che Hamas ne esce intatta e i suoi tunnel anche.

Ma i tunnel stanno alla vigliacca guerra di Israele come le armi chimiche di Saddam alle schifezze belliche statunitensi.

Di centinaia di migliaia di morti dovranno rispondere gli assassini colpevoli di queste carneficine che chiamano guerre, ma non credano, i loro vigliacchi sostenitori, che nessuno li giudicherà.

Irma Trombetta

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