UE: nemmeno il nucleare va bene

UE: nemmeno il nucleare va beneUE: nemmeno il nucleare va bene – Niente da fare, la cosiddetta “svolta Green” dell’Unione (Sovietica) Europea non lascia passare giorno senza seminare sconcerto.

Dalla nuova bozza del Net Zero Industry Act, che sarà presentata il prossimo 16 marzo, l’energia nucleare è stata stralciata quale possibile fonte ecologica.

I verdi tedeschi sabotano l’atomo

Pare che, ancora una volta, sia stata determinante la pressione della Germania, che oggi si ritrova con i Verdi nella coalizione di governo, in carica dallo scorso 8 dicembre.

Ma ci si è messa anche l’Austria, che ha minacciato di portare davanti alla Corte di Giustizia Europea l’atto delegato dello scorso 6 luglio, che vedeva il nucleare, insieme al gas, tra le tecnologie cosiddette “sostenibili”. L’Austria è uno dei paesi più contrari al nucleare, essendo ancora preda delle angosce per l’incidente della vicina Chernobyl, ormai 37 anni fa.

Non ci sono opzioni percorribili

Diventa, a questo punto, davvero difficile immaginare come possa essere raggiunto l’obiettivo del 40% dell’energia da fonti pulite che l’UE si è data, se viene escluso il nucleare.

Continuare ad illudersi che le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici (oltre ad altre tecnologie verdi minori) possano bastare a soddisfare l’intero fabbisogno energetico mondiale o anche soltanto europeo significa essere completamente fuori dalla realtà.

Eppure, il nucleare sarebbe la soluzione

Il nucleare di nuova generazione potrebbe rappresentare una prospettiva interessantissima su cui la stessa Italia dovrebbe investire per aspirare alla propria indipendenza energetica.

ENI sta dedicando risorse alla fusione nucleare, supportando CFS (Commonwealth Fusion Systems), una startup del Massachusetts Institute of Technology di Boston. Il processo che si sta sperimentando riguarda la fusione tra nuclei di idrogeno, che produce energia sicura, pulita e, soprattutto, inesauribile.

La prima centrale elettrica a fusione si prevede che verrà realizzata negli anni ’30. Negli Stati Uniti, ovviamente.

In Europa, per il momento, siamo ancora succubi della schizofrenia degli organismi legislativi della UE, condizionati da compromessi politici degni del Manuale Cencelli e da un’ideologia pseudo ecologista sempre più lontana dalla realtà.

Per costruire una centrale nucleare occorrono circa 14 anni. Il tempo scorre rapidamente, mentre la UE impone scadenze irrealistiche e cerca di non fare arrabbiare troppo i Verdi teutonici.