Università Sapienza: Azione Universitaria denuncia le aggressioni

Università Sapienza: Azione Universitaria denuncia le aggressioniUniversità Sapienza: Azione Universitaria denuncia le aggressioni – “Fate parte delle giovanili di FDI? Dovrei accoltellarvi per questo motivo” questa è la minaccia mossa contro alcuni ragazzi di Azione universitaria presi di mira dagli odiatori rossi in un banchetto informativo.

I primi giorni di novembre alcuni ragazzi di Azione universitaria – che stavano gestendo un banchetto informativo nel cortile di Scienze politiche all’Università Sapienza di Roma- sarebbero finiti nel mirino degli antagonisti dei centri sociali. Sono stati avvicinati da uno studente che li avrebbe minacciati “Fate parte delle giovanili di FDI? Dovrei accoltellarvi per questo motivo”.

Aggrediti da ragazzi più grandi

Gli studenti che avrebbero subito l’aggressione verbale riportano che “Avranno avuto 35-40 anni e quasi certamente facevano parte dei collettivi dei centri sociali. Uno di loro aveva uno zaino dal quale spuntavano dei bastoni. Sono venuti direttamente da noi e ci hanno chiesto se fossimo i fascisti di Azione universitaria”. A quel punto uno dei presenti ha rivendicato di far parte di FDI e sarebbe arrivata puntuale la minaccia.

Nella stessa giornata quando alcuni ragazzi uscivano dalla sede di Scienze politiche con i volantini di Azione Universitaria in mano sarebbero stati bersagliati con delle palle fatte con carta bagnata e accolti da uno striscione che riportava “Fuori i fascisti dalla Sapienza”.

Il racconto sui social

Episodi aberranti che hanno portato gli studenti a denunciare un clima di repressione nei confronti di chi “segnala le carenze del sistema universitario”. Un clima di forte tensione che risulta ancor più allarmante se si considera che pochi giorni prima c’era stata la denuncia del rappresentante romano di Gioventù nazionale: “Ci hanno aggredito. È successo un fatto gravissimo”. Con queste parole, riportate sul proprio profilo Facebook, Francesco Todde, responsabile romano di Gioventù nazionale denuncia l’aggressione di due militanti di Azione studentesca da parte di un gruppo di ragazzi di estrema sinistra. Una presunta aggressione, però, che alla sala stampa della Questura di Roma non risulta.

Clima caldo alla Sapienza

Rimane comunque caldo il clima alla Sapienza dopo le tensioni tra studenti e polizia seguiti poi da una occupazione lampo della facoltà di Scienze politiche. “È stato a tutti gli effetti un raid punitivo organizzato e premeditato, erano una sessantina, noi solo in cinque. – la versione di Todde – È il prodotto di un crescendo di tensione. È cominciata nei giorni scorsi con manifesti imbrattati, minacce di morte e scritte ingiuriose. È sfociata in aggressione fisica”. Secondo quanto raccontato da Francesco Todde l’episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio, in via San Martino della Battaglia, a due passi dalla sezione di Sommacampagna, uno dei luoghi storici della destra romana. Todde, dunque, punta il dito contro i collettivi della Sapienza e del liceo Plinio “che arrivano armati di bastoni e caschi e cominciano a strappare e imbrattare i nostri manifesti”.

Le reazioni politiche

La Questura al momento smentisce che ci siano stati scontri fra i due gruppi opposti visto che non ci sarebbero notizie di feriti come conseguenza del fronteggiarsi delle due “fazioni”. L’aggressione denunciata è però diventata anche un caso politico.

“Sono vicino ai ragazzi di Gioventù Nazionale. – il commento in un comunicato Fabrizio Ghera capogruppo di FDI alla Regione Lazio – Provocazioni, intimidazioni e attacchi ai danni di esponenti di Fdi si stanno susseguendo con allarmante frequenza. Al di là delle appartenenze ideali, partiti ed istituzioni si impegnino ad isolare e a condannare gli esaltati odiatori e a ricondurre il confronto politico nei termini consoni alla democrazia, in tutti i contesti sociali, anche quelli virtuali”. A queste dichiarazioni sono seguite altre note di solidarietà da parte di esponenti di Lega e Fratelli d’Italia. Vicende gravi che sicuramente, non fanno onore a uno Stato di diritto ma che costituiscono soprattutto ai tanti caduti del secolo scorso in uno dei periodi più bui della storia della repubblica italiana: gli anni di piombo.