Ursula Von der Leyen: una Norimberga per Putin

Ursula Von der Leyen: una Norimberga per PutinUrsula Von der Leyen: una Norimberga per Putin – La folle ed insensata crociata dell’Unione Europea contro la Russia procede speditamente nel segno di una belligeranza violenta e inammissibile.

Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, ha pubblicato un video in cui dichiara testualmente che “La Russia deve pagare per le devastazioni compiute in Ucraina” che, secondo calcoli UE, ammonterebbero a 600 miliardi di euro.

Rubare i fondi congelati

Per far fronte ai costi di riparazione, per la Von Der Leyen sarebbe sufficiente utilizzare i fondi bloccati alla Banca centrale russa e congelati agli oligarchi, rispettivamente per 300 e 19 miliardi di euro, misura ai limiti della pirateria che non ha nessun fondamento giuridico internazionale.

Insomma, un nuovo duro attacco che contribuisce ad inasprire ulteriormente la tensione tra Mosca ed Unione Europea. Come se non bastasse, il Presidente della Commissione ha addirittura invocato la creazione di un “Tribunale speciale per i crimini della Russia”.

Una nuova Norimberga

Un giustizialismo miope che rievoca le epurazioni, seguite alla Seconda Guerra Mondiale, nei riguardi dei vinti e che vuole a tutti i costi criminalizzare il “nemico” russo dell’Occidente, per renderlo inemendabile definitivamente e cercare il pretesto per distruggerlo una volta per tutte.

Ora la strategia di Bruxelles, inopinatamente al servizio della NATO e di Washington, è più chiara che mai. Bisogna provocare ed umiliare Putin e la Russia, per indurre reazioni inconsulte ed incentivare l’escalation nucleare del conflitto.

Il peso sui cittadini europei

Anche se i paesi dell’Unione cominciano a mal sopportare il duro peso dell’economia di guerra e iniziano a fare i conti sul costo delle sanzioni imposte alla Russia, la commissione tira diritto e rilancia sulla strada senza ritorno della guerra totale.

A tal proposito è circolata qualche settimana fa la dichiarazione dell’ex premier britannico Boris Jonson il quale informava i media che nel primo Consiglio di Sicurezza Europeo dopo l’inizio dell’operazione speciale in Ucraina il cancelliere tedesco avrebbe detto che: “per il bene dell’Europa l’Ucraina dovrebbe capitolare entro poco tempo”.

Alle prime dichiarazioni invece sono seguiti sovvenzioni ed invio di armi a Zelensky. A farne le spese, ovviamente, i Paesi occidentali, Italia in primis, che avrebbero interesse a mantenere Mosca come valido partner commerciale ed evitare una guerra gravosa in termini di risorse umane ed economiche preziose.