Acca Larentiae: 46 anni senza Giustizia e Verità

Acca Larentiae: 46 anni senza Giustizia e Verità
Acca Larentiae: 46 anni senza Giustizia e Verità  – A tutt’oggi, i martiri di Acca Larentiae sono senza giustizia, senza verità e, contrariamente alle promesse, ancora senza quella commissione d’inchiesta che avrebbe dovuto analizzare quello e altri episodi degli Anni di piombo su cui la magistratura si è dimostrata lacunosa.
Colpevolmente lacunosa.

Ed è quest’ultimo aspetto a suscitare le perplessità maggiori. Oggi, non solo a Roma, gruppi identitari di varia estrazione ricorderanno il sacrificio di Franco, Stefano e Francesco e lo faranno con la stessa commozione e con la stessa partecipazione di sempre.

Sulle motivazioni e sulla sincerità dei gruppi identitari c’è poco da dire e commentare.

Le espressioni alte della memoria collettiva si ammirano e si rispettano.

Diverso è il caso di quei partiti – anzi, è inutile girarci intorno, di quel partito: Fd’I – che, cresciuti e radicatisi anche nel rispetto del culto dei caduti della Destra italiana, quando poco contavano nelle istituzioni, ora che potrebbero fare molto per illustrare alla Nazione tutta il significato del sacrificio di questi e degli altri ragazzi missini degli anni ’70, si paralizzano improvvisamente.

Si paralizzano moralmente.

Tutt’al più, se hanno occasione di dire qualcosa, si preoccupano subito di accostare alla morte di quei ragazzi quella di qualche altro ragazzo dell’allora opposta barricata.

Già, perché quando governano “gli altri”, i loro caduti, anche quelli dalle storie più controverse, meritano e ottengono una considerazione “autonoma”; mentre a Destra anche la morte necessita della legittimazione del nemico.

Per altro, non di una corona di fiori si tratta.

Separati da un abisso epocale da quel tragico 1978 che costituì uno spartiacque per un’intera generazione di militanti missini, da chi siede sugli scanni di Palazzo Chigi grazie anche al loro sangue, non ci si aspetta un discorso, per quanto alato possa essere, o un gesto di attenzione, per quanto nobile; ci si aspetta e si può e si deve pretendere l’avvio di un processo di analisi e di indagine storica e politica che retribuisca almeno sul piano dell’immaginario pubblico e istituzionale ciò che a quei ragazzi è stato estorto con la violenza, l’intrigo e la trama da parte dello Stato e di quelli che si definivano partiti dell’arco costituzionale.

C’è bisogno di Giustizia, insomma, da parte dello Stato.

A tenere vive le immagini di Franco, Francesco e Stefano ci pensano già e da sempre tutti i militanti, anche i più anonimi e più giovani, che non hanno smesso di credere nella libertà e nell’indipendenza della nostra, ma ancora più loro Italia.

Massimiliano Mazzanti

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