Aspen institute. Gli illuminati del terzo millennio

Aspen institute. Gli illuminati del terzo millennio “Aspen institute. Gli illuminati del terzo millennio” il nuovo libro di Francesco Mastrobattista.

“Aspen institute. Gli illuminati del terzo millennio”, un titolo che non lascia dubbi. Si tratta infatti del primo libro della storia interamente dedicato ad un controverso think tank americano.

A cimentarsi in questa ricerca è stato il giovane Francesco Mastrobattista, 25 anni, laureato in Scienze della Comunicazione-Giornalismo.

Di cosa si parla

Cos’è l’Aspen Institute? Secondo le descrizioni ufficiali si tratterebbe semplicemente di un gruppo di esperti, diplomatici e personaggi di alto rango che si radunano intorno a tavoli di lavoro in nome di un presunto “benessere collettivo”. Questa è solo una faccia della medaglia, quella che ci propongono ufficialmente.

Mastrobattista, invece, ci fornisce un’analisi molto più completa e dettagliata, ricca di fonti da cui attingere.

Le origini dell’istituto

Si comincia dalle origini. L’istituto prende il nome dalla località in cui è stato fondato, ovvero Aspen, una piccola cittadina nello stato del Colorado, nota località sciistica. Nacque ufficialmente nel 1950 per volontà di Walter Paepcke, noto uomo d’affari di Chicago e presidente della Container Corporation of America, con la complicità di sua moglie Elizabeth.

Dal 1969, sotto la guida di Joseph E. Slater, l’istituto crebbe a dismisura, piantando le radici in buona parte dell’occidente attraverso nuove sezioni (che comunque fanno riferimento alla casa madre americana con sede a Washington). La particolarità di questa struttura sta proprio nel fatto che riesce a coinvolgere ambe due le parti politiche, globalisti e conservatori, attraverso un sistema “bipartisan” di confronto.

La rete di società

Intorno al think tank ruota un intero carosello di società più o meno filantropiche e di fondazioni che costituiscono una specie di idra mitologica con tante teste. L’istituto è sorretto infatti da finanziamenti di importanti centri di potere: Carnegie Corporation of New York, Ford Foundation, Bill & Melinda Gates Foundation, Open Society di George Soros, Blackrock, Rockefeller Foundation.

Questi sono solo una piccolissima parte di nomi che compongono questo mosaico occulto.

Commissione sul disordine informativo

Personaggi come lo speculatore Soros, che ricorrono costantemente nella narrazione, versano ingenti somme di denaro per permettere all’Aspen di dar vita ad eventi e ricerche. Altri, come il filantropo progressista Craig Alexander Newmark, addirittura sono tra i principali sponsor di controversi lavori dell’istituto, uno su tutti la “Commissione sul disordine informativo” del 2021.

In quest’ultimo caso si tratta di una purga del pensiero unico nei confronti di tutti coloro che non sono allineati alla prassi mainstream. Nel libro vengono anche descritti i diversi contatti con il World Economic Forum, data la vasta presenza di uomini vicini al contesto di Davos nei dipartimenti dell’Aspen.

Gli italiani presenti

Per entrare nel merito dell’Aspen Institute Italia, bisogna ricordare che il presidente è Giulio Tremonti, accompagnato da altri massimi dirigenti come Gianfelice Rocca, politico (passato per Bilderberg). Ulteriori nomi interessanti spuntano nel Comitato esecutivo: Giuliano Amato, politico (passato per Bilderberg); Gianni Letta, politico (passato per Goldman Sachs International); Romano Prodi, politico (passato per Bilderberg, Commissione Trilaterale, Goldman Sachs); Marta Dassù (passata per Bilderberg e Commissione Trilaterale); Marco Tronchetti Provera, ex presidente di Telecom Italia (passato per la Commissione Trilaterale). Ebbene il comune denominatore di molti di costoro è il Club Bilderberg, insieme alla Trilateral Commission, due creature del magnate David Rockefeller. Parliamo di entità che si sviluppano attraverso incontri segretissimi e dove si va a decretare il destino dell’umanità.

Uno strumento USA

Quel che si evince dal lavoro di Mastrobattista è come l’Aspen Institute di fatto rappresenta uno dei tanti strumenti della mano americana.

Infatti, le sue sezioni sparse nel mondo sono come una bandierina piantata a terra per marcare i territori più o meno assoggettati alla logica atlantista.

I politici a questo punto, da entrambi i lati della piramide, convergono verso la punta, dimenticando ogni riferimento alla “destra” o alla “sinistra” e rivelando il loro ruolo di semplici vassalli a poteri più alti.

Per chi volesse acquistarlo, “Aspen institute. Gli illuminati del terzo millennio” è disponibile in tutte le librerie e su tutti gli store online.

Valerio Arenare