Cari, molto cari Amadeus e Benigni

Cari, molto cari Amadeus e BenigniCari, molto cari Amadeus e Benigni – Molto cari certamente per i loro cachet, pare di 350.000 € per Amadeus, mentre su quello di Benigni per i suoi 20 minuti di monologo regna ancora, forse per pudore, il mistero. Difficilmente, di solito, il toscano si sporca per importi con meno di 5 zeri. Ma su questo i due personaggi non hanno colpe, le responsabilità, semmai, sono dei dirigenti della RAI che hanno deliberato tali cifre, in un momento di grande difficoltà per gli italiani.  Non voglio entrare nel merito dei tanti momenti discutibili del Festival ma solo dare brevi repliche che i due signori hanno dimostrato di meritare, in ordine rigorosamente alfabetico.

Caro, molto caro Amadeus,

ho letto che a un commento di Matteo Salvini hai replicato: ”Sono quattro anni che Matteo Salvini se la prende con il festival, ma basta non guardarlo e so che ha fatto sapere che durante la serata finale vedrà un film“. Eh no, non è così semplice, non ce la si può cavare così a buon mercato, quando si opera nel servizio pubblico, pagato sì dagli sponsor ma anche con il canone degli italiani. Ci sono responsabilità, comportamenti, atteggiamenti da rispettare. E le critiche si devono accettare, magari meditandole. La RAI non è proprietà privata di chi dirige il Festival o di qualche editore. Le tue sono parole che sarebbero state ineccepibili per un conduttore di una TV privata. La Rai, il cui canone siamo obbligati tutti a pagare anche se non la guardiamo, è, o meglio, dovrebbe essere un’altra cosa.

Caro, molto caro Benigni

All’inizio del tuo monologo definisci la nostra Costituzione opera d’arte, sogno, la più bella del mondo, la più bella possibile.

Ma… allora perché volevi cambiarla quando hai sostenuto il referendum di Renzi nel 2016?

Prosegui con l’elogio dell’art.11: “L’Italia ripudia la guerra…” (al punto che invia armi all’Ucraina, bombarda la Serbia, la Libia, combatte in Afghanistan e compie al traino della NATO tante altre prodezze assolutamente pacifiche..) e arrivi a dire che se la stessa Costituzione (non dubitiamo che tu, voracissimo lettore, abbia studiato quelle di tutto il pianeta) l’avessero tutti gli altri paesi non ci sarebbe più la guerra, nessuno Stato potrebbe invadere un altro Stato. Che stupidi, gli altri popoli, a non averci pensato!

È quindi la volta dell’art.21, quello a cui dici di volere più bene: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione..

Mostra del cinema di Venezia

Dici che durante il ventennio fascista non si poteva pensare liberamente e che Il festival di San Remo non si sarebbe potuto fare… Peccato che in quegli anni furono promosse fior fiore di manifestazioni artistiche, una per tutte: la Mostra del cinema di Venezia, ma l’elenco sarebbe lunghissimo, ti suggerisco di approfondirlo, magari troveresti materiale per il prossimo lucrosissimo monologo.

Continui con la solita narrazione trita e ritrita della paura da cui ci avrebbe liberato l’art.21. delle bande che durante il Ventennio ti venivano a prendere al ristorante perché avrebbero saputo che avevi proferito parole in libertà, per farti sparire chissà dove. Pensa che poco tempo fa ti venivano a prendere al ristorante se non avevi il green pass…

E, finalmente lasciando da parte il fascismo, continui raccontando che oggi in paesi vicino al nostro gli oppositori, “quelli che pensano liberamente, vengono incarcerati, a volte avvelenati” e anche in questo caso, fatti sparire fisicamente.

Queste sparizioni ricordano tanto quelle che avvennero nel triangolo della morte, quando i partigiani, anche a guerra finita, andavano a prelevare persone scomode, non solo fascisti ma anche cattolici, sacerdoti, industriali come Weber a Bologna e persino comunisti non allineati, e di questi si perdeva ogni traccia. I parenti, ancora oggi, non hanno una tomba su cui portare un fiore, caro, molto caro Benigni.

Le “Disposizioni transitorie e finali”

E poi tu giù a ripetere l’enunciato dell’art.21 marcando il tono su “TUTTI”. Ma caro, molto caro Benigni, ne sei sicuro? La Costituzione l’avrai anche letta ma, avresti dovuto farlo per intero, fino alla fine. Avresti così scoperto, per esempio, che esistono le “Disposizioni transitorie e finali”, talmente transitorie che dopo 75 anni sono ancora là. La XII pregiudica l’art.49, quello sulla libertà di associazione. Da questa disposizione discendono le Leggi Scelba e Mancino, che limitano proprio la libertà di espressione, al punto che, oggi, nonostante ben due sentenze della Cassazione, non è lecito nemmeno commemorare liberamente dei defunti. Certo, non stiamo parlando di tutti i defunti ma solo dei defunti fascisti. Ma, allora, che ne è di quel TUTTI dell’art.21 su cui hai posto tanta enfasi?

Concludi dicendo per amare la Costituzione bisogna leggerla. Ecco, appunto, prova a completare la lettura…