Caro energia: l’Italia rischia il blackout

Caro energia: l'Italia rischia il blackoutCaro energia: l’Italia rischia il blackout – Il Belpaese, una penisola che può disporre di sole, vento, mare, fiumi e laghi, di giacimenti petroliferi, ha in linea teorica una grande potenzialità in termini di sovranità energetica da rendersi indipendente da forniture estere. Eppure, nel contesto UE, l’Italia sarà la nazione che più di tutte soffrirà la crisi energetica dovuta ad una speculazione senza precedenti.

Con il 30% di aumento sul caro energia, il 10% in più della Germania e addirittura il 75% in più della Spagna, si profila una stagione fredda e, al tempo stesso, assai rovente. Il nuovo Governo è chiamato a dare risposte e soluzioni a problemi preesistenti, a gestire una situazione politica e sociale al collasso. La speranza è che l’Esecutivo ritrovi l’italianità perduta in anni di governo tecnici antinazionali targati PD.

Un impresa per nulla semplice, ma non impossibile, alla luce di quanto sta avvenendo all’interno dell’Unione Europea. Gli altri governi europei si stanno muovendo per difendere i territori, per dare energia alle fabbriche, per abbassare i costi a famiglie e imprese, pur senza disporre delle risorse italiane che anni di battaglie, per interdire l’energia nucleare, imponendo veti ideologici per sostenere un presunto ambientalismo, hanno portato a un altissimo e realistico rischio default del Paese. Uscire dall’euro, riappropriarsi della sovranità monetaria, dell’autonomia energetica e militare, è l’unica via percorribile per impedire che la crisi in corso faccia terra bruciata di una nazione che era una delle prime potenze mondiali del secolo scorso.

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