Chiara Francini ha gridato che il re è nudo

Chiara Francini ha gridato che il re è nudoChiara Francini ha gridato che il re è nudo – Anche Chiara Francini si unisce al coro dell’evidenza, sbattendo in faccia alla Berlinguer la vera natura della sinistra post-comunista.

Una natura che i sinistri sanno di possedere ma che continuano a negare a loro stessi e ai loro sostenitori. Una natura che forse è sempre esistita, solo che oggi è più palese.

La sinistra odierna, che in passato almeno fingeva di combattere i privilegi di classe, oggi ne diventa accesa sostenitrice.

La macchina del fumo della sinistra

È il culto dell’influencer che esibisce il proprio denaro ma rimane etico se tra un selfie e l’altro ci mette dentro un arcobaleno; è il disprezzo per i meno abbienti, coloro che non possono acquistare un’auto completamente elettrica, che non possono fare università costose e viaggiare intorno al mondo tutto l’anno a conoscere culture diverse; è la venerazione verso le politiche europeiste e atlantiche che favoriscono il grande capitale (anch’esso lupo travestito da agnello con un semplice filtro arcobaleno) a discapito dei lavoratori, i cui unico diritti rimasti sono solo i capricci inventati dai sindacati per tenerli buoni.

La sinistra di oggi è quella che invece di parlare della situazione di molte persone ha sguinzagliato i suoi scribacchini a parlare di armocromia, il nuovo mantra radical chic.

Ossessione antifascista

È quella più concentrata sul cercare saluti romani dove non ci sono che soluzioni alle crisi grandi e piccole. È quella degli asterischi o dello schwa, è quella che so indigna per il pronome sbagliato e non per la malasanità. Perché investire per il popolo è populismo, la plebe deve stare al suo posto e non pretendere di vivere “sopra le sue possibilità”. Tanto a loro non cambia se un ospedale chiude, loro vivono all’estero, ma pontificano ugualmente pretendendo di votare per chi è rimasto e volendo togliere il voto a chi non ha la laurea.

Snobismo e martello

È la sinistra secondo cui, come detto, bisogna vivere secondo le proprie possibilità ma che cavalca l’onda di studenti che protestano per il caro affitti a Milano quando esistono ottime università in tutta Italia con lo stesso percorso.

Ecco la sinistra al caviale, che forse è sempre stata così (il mondo socialista è pieno di esempi).

Una volta però aveva l’intelligenza di attirare i lavoratori con i loro simboli, la falce e il martello. Oggi li disprezza, ma pretende lo stesso obbedienza, una circa obbedienza felice sulle note di Bella ciao e di qualche canzone reggae.

Lorenzo Gentile