Crisi Iran – Israele, dove ci stanno portando

let's hope so

 

Crisi Iran – Israele, dove ci stanno portando – Israele, USA e Arabia Saudita contro l’Iran.

Ci stanno convincendo a combattere una guerra di religione.

Forse stiamo schivando il rischio di un confronto armato tra la NATO e l’Armata Russa (non rossa).

Non saprei dire se sia perché Biden e i suoi schiavetti della UE sono rinsaviti o perché tale crisi sia stata una sorta di false flag finalizzata a distogliere l’attenzione dalla preparazione di un teatro forse peggiore: la guerra all’Iran.

Chi la vorrebbe questa guerra? Quale inconfessabile alleanza la starebbe preparando? Quale coalizione potrebbe condurla?

Guardiamoci intorno, ovviamente senza dar retta ai soliti organi di comunicazione nostrani servi sciocchi delle «PsyOps» gestite a partire da Tampa in Florida (USA).

Un caro amico romano, con romanesco accento, dice spesso: a quelli, le veline del MinCulPop je fanno ‘na pippa e non ha torto stante come vengono definiti quelli delle PsyOps nella brochure di quell’organismo: these Soldiers are communication experts who persuade allies and enemies in the nation’s best interest.

Come scritto sopra, si sta delineando un nuovo teatro operativo che vede affrontarsi in prima linea Israele e Iran, e questo tutto sommato rientra nella logica: è da anni che i due paesi promettono di darsele di santa ragione: l’Iran non ha mai nascosto di voler cancellare Israele dalle carte geografiche e non si può negare che israele, da parte sua, abbia fatto di tutto per tener alta la tensione: il recente bombardamento del Consolato iraniano in Siria è solo l’ultimo di una serie di episodi.

Ma, ripeto, il tutto rientra in una logica di paesi contrapposti sia per interessi strategici, sia per retaggi storici e spirituali.

La strana coppia

Quello che deve attirare la nostra attenzione e preoccuparci è altro: dietro Israele c’è qualcosa che rimanda al controsenso del diavolo e l’acqua santa… Come fanno ad andare d’accordo?

Com’è mai possibile che Israele e USA vadano a braccetto – ed è da un po’ che questo accade – con il peggio dell’Islam (Arabia Saudita e paesi wahhabiti del Golfo)?

È possibile, altroché se lo è! Per capirlo basta uscire dall’analisi meramente economica della storia, come vuole il marxismo: oltre ad avere in comune la dura legge del business is business e pecunia non olet, ebraismo, Islam fondamentalista e WASP sono cugini germani e hanno in comune la stessa spiritualità tetragona e spietata, e percepiscono lo stesso Dio, un Dio profondamente diverso da quello Cattolico.

Con entrambi i piedi nella trappola

Il problema per noi, schiavetti giulivi di Europa e NATO, è che si sta profilando una guerra nella quale in maniera diretta o indiretta saremo coinvolti e sarà una guerra di religione di sunniti contro sciiti, in pratica una guerra inter-islamica voluta dall’Arabia Saudita dove noi saremo tirati in ballo per combattere a favore del peggiore Islam, quello che sotto sotto ci vuol fare le scarpe per farci tutti musulmani: l’Islam wahhabita dei petrodollari.

I 3 chiodi

La situazione, pur nella sua voluta indeterminatezza appare chiara:

  • il più pericoloso competitor regionale di Israele è l’Iran il quale, tramite Hezbollah ne controlla il confine nord e tramite la Siria si proietta fino al Mediterraneo.
  • il più pericoloso competitor religioso del wahhabismo in seno al mondo islamico mediorientale è lo stesso Iran il quale, nell’immaginario musulmano, impersonifica lo scandalo della divisione della comunità dei credenti (la Sunna) e da secoli rimanda alla «Fitna», ossia alla resa dei conti tra schi’ia e sunna, sucettibile di ristabilire l’unità perduta. Un’ottima occasione per la conventicola musulmana dei paesi del Golfo per riacquistare una primazia religiosa messa in discussione dall’Islam del Maghreb.
  • Eliminato per sempre dal mondo arabo-islamico e cristiano il Ba’athismo, che era suscettibile di dar vita alla Grande Nazione Araba (laica ma non atea), gli USA hanno ora nella regione due grandi e potenti alleati, Israele e la conventicola dei paesi del Golfo, e un unico nemico ben più pericoloso di quel che era l’Iraq di Saddam Hussein (il quale, spinto dagli USA stessi alla guerra contro l’Iran, era uscito da quella guerra con le ossa rotte malgrado l’ingente rifornimento di armi e dollari da parte di Washington. Un po’ come l’Ucraina che sostenuta da USA, NATO e UE le busca di santa ragione da una Russia che sta impegnando si e no il 5% del suo potenziale e sta usando anche i guanti bianchi.
Guerra di religione

Interessi comuni e comune senso di Dio del peggior ebraismo, del peggior islam, del peggior cristianesimo, (quello Wasp e massone) ma anche del peggior laicismo si apprestano a farci combattere una guerra di religione che non è nostra, per complicati interessi geostrategici e finanziari e per un Dio «falso e bugiardo».

Grazie alle PsyOps, siamo alle comiche: gli amichetti degli USA (i musulmani wahhabiti) hanno detto loro che è giunto il momento di far guerra al nemico comune, l’Iran, e gli USA, nostri padroni, ci mobilitano in una guerra inter-islamica per the nation’s best interest.

A questo punto in cui appare assodata l’alleanza tra il sionismo, l’islamismo fondamentalista e il protestantesimo di marca WASP, alla quale ci viene ordinato di aderire, incuriosisce vedere come le Psyops riusciranno a far passare per giusta quella guerra che si sta profilando: una guerra inter islamica per la primazia del peggior Islam, e come i nostri politici ci convinceranno ad andare in guerra per difendere la nostra libertà futura.

Corrado Corradi

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