Don Milani non voleva rappresentare il Cattolicesimo Romano

Don Milani non voleva rappresentare il Cattolicesimo RomanoDon Milani non voleva rappresentare il Cattolicesimo Romano, né lo rappresentò mai – Don Milani fu un sacerdote cattocomunista, o ‘cattolico’ progressista, del tipo che il grande papa Pio X Giuseppe Santo combatté, sebbene per un brevissimo periodo agli albori del secolo ventesimo.

Celebre di don Milani, è rimasta un’espressione anglofona che inculcava, quasi fosse un barbarico mantra, nell’insegnamento ai piccoli: “I care”, che in italiano significa “mi interessa”.

Motto questo che il padre contrapponeva idealmente alla storica frase stornellata dagli Arditi nelle trincee della Grande Guerra, una provocazione in faccia a Donna Morte, poi acquisita dai Fascisti per diritto di partecipazione al conflitto: “Me ne frego”. “[…]L’uomo del fascismo è individuo che è nazione e patria, legge morale che stringe insieme individui e generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime l’istinto della vita chiusa nel breve giro del piacere per instaurare nel dovere una vita superiore libera da limiti di tempo e di spazio: una vita in cui l’individuo, attraverso l’abnegazione di sé, il sacrifizio dei suoi interessi particolari la stessa morte, realizza quell’esistenza tutta spirituale in cui è il suo valore di uomo” (Mussolini e Gentile, Dottrina del Fascismo).

Antifascista della prima ora

È chiaro e manifesto l’intento di infangare uno sviluppo filosofico lineare che dal movimento ardito della Prima guerra mondiale, al Fiumanesimo fino a quello squadristico del Fascismo, è sortito dall’interesse, questo sì amorevole e fervido, per la forgia di un’Italia nuova, da redimere e di una popolazione da curare. Sbeffeggiare la morte non è solamente un atteggiamento stoico, ma pure prassi esorcistica verso la paura umana per l’esito della vita, in ispecie se rischiata nei frangenti tragici di una guerra.

È evidente però anche che l’«interesse» (e gli interessi) di cui il Milani trattava e con lui l’intera categoria clericale demo-progressista, né più né meno di quella conservatrice destrorsa, è sinonimo di «lucro» e non dell’interessamento/Carità tipico nell’uomo buono, cristico, quindi cristiano.

Un alieno in definitiva

Con fede, morale e vera storia ecclesiastica italiana ed europea codesti elementi hanno poco da spartire. Quanta distanza da uomini in talare come don Tullio Calcagno. Per la vita che questi condusse, tutta una Testimonianza («Martirio» nel senso greco e unico autentico!) nella dedizione alla Patria in cui nacque, in preparazione di quella ultraterrena, esempio cattolico di credente ‘interessato’.

Come lui personaggi del calibro di Pippo Buono e San Pio X che ispirano a vivere autenticamente la fede storica del popolo italiano: «il cattolicismo italiano» (cfr idem Dottrina del fascismo).

Dobbiamo dunque lasciare i farisei e gli scribi dissolversi nei loro liquami e riassumere il meglio di una religione, per opera del discernimento. L’uomo cambia ed è naturale ed auspicabile che migliori, ma allo scopo, la fede e le idee buone non devono mutarsi.

Filippo Bacchettini