Esterofilia distorta: le ombre scandinave

Esterofilia distorta: le ombre scandinave

Esterofilia distorta: le ombre scandinave – Che strano rapporto abbiamo noi italiani con i Paesi del Nord Europa – Tento una classificazione riportando anche traumatiche esperienze personali.

Il latin lover (o quel che ne è rimasto)

Pur non conoscendo alcuna località più a Nord di Novi Ligure, si accontenta di sapere che la popolazione femminile parlante lingue del ceppo germanico è alta, bionda, disponibile.

Tanto basta per suscitare fuochi impossibili da estinguere!

Il preciso

Nato in Italia per errore, approdato ad Helsinki per scelta, è conquistato, come Checco in “Quo vado”, dall’impiegato dell’ufficio anagrafe che si fa trovare all’ora dell’appuntamento e dal rispetto religioso delle file.

Da quel momento, se gli volete bene, non rammentategli le sue origini! Lui le ha dimenticate, anzi occultate e se il fisico glielo consente, racconterà che papa è, sì, di Lampedusa (Calogero è cognome difficile da nordicizzare), ma mamma è nata in un paesino norvegese a nord (ovvio!) di Bergen.

Lo snob

Il fondatore della pagina “un italiano in Islanda” mi sembra un esempio calzante! Snobbare Roma per amare Reykiavjk è la sua ragione di vita! Lui, scuro come un’oliva pugliese, riccio come un montone, si gode l’unica giornata all’anno di sole islandese con lo stesso stupito entusiasmo dei suoi nuovi connazionali albini (che non lo vedono per il 92% del loro tempo) e ci spiega, senza ridere, le meraviglie del vivere all’ombra.

I datori di lavoro islandesi lo smentiscono concedendo le ferie quando splende il sole!

Lo snob, nel suo delirio, riesce persino a deliziarsi con le prelibatezze della cucina nordica. Gordon Ramsey, invece, ha dato di stomaco assaggiando il piatto, l’Hakarl, la terrificante carne di squalo fermentato lasciata imputridire sottoterra.

La capra

Non è raro che la capra sia anche snob. Capra è l’italiano che definisce l’anonima piazzetta dell’anonima cittadella nordica, “uno dei posti più belli al mondo” provocando, in un sol colpo, il suicidio del Mosè di piazza Navona e del Davide di piazza della Signoria.

È quello che non scorge differenze tra Andersen ed Alighieri, tra la fiorentina e la panna acida, tra i musei vaticani e il museo svedese di Pippi Calzelunghe; è quello che si emoziona davanti alla Sirenetta di Copenaghen e alle casette colorate della Groenlandia.

Ignorante come un tubo di scarico, crede di valorizzarsi apprezzando il lontano, il diverso, l’esotico. È irrecuperabile ed è sopportabile solo nel caso di trasferimento definitivo, meglio se oltre il circolo polare.

Il deviato

Ama i Paesi del Nord per le identiche ragioni per le quali una persona normale le ha in odio: la Danimarca e l’Islanda non fanno nascere bimbi down grazie ad una politica di sterminio in utero della quale sono fieri; in Svezia ogni anno raddoppia il numero di giovani e di bambini che chiedono il blocco della pubertà per poi cambiare sesso; la promiscuità è tale che il rapporto sessuale precede spesso le presentazioni.

La Scandinavia, il regno del lavoro ben retribuito, degli ospedali che funzionano (non sempre!), della ottima pubblica amministrazione, della buona scuola (la Finlandia in primis) è anche la terra dei suicidi, dei suicidi assistiti (anche di bambini), della solitudine (che inizia presto con i ragazzi mandati a vivere da soli anche prima della maggiore età), degli psicofarmaci (il 34% delle donne scandinave li assume a vita!), dell’eroina (con la Norvegia al primo posto in Europa), degli stupri, della fallita integrazione, dell’ateismo (la maggioranza dei popoli scandinavi si dichiara atea), della procreazione assistita, della pessima alimentazione, della mancanza di stile nel vestire, della assenza del senso dell’ospitalità.

Se tuo figlio va a casa di un amichetto norvegese o svedese a giocare, all’ora di cena capita costantemente che non sia invitato a mangiare insieme alla famiglia che lo ospita; la condivisione del cibo è una forma di cortesia sconosciuta a quelle latitudini.

L’anomalia scandinava

Non è un Paese felice quello in cui (Svezia) il 60% delle persone è single e vive da solo, un Paese dove le donne si fanno recapitare a casa il kit per l’inseminazione artificiale.

La perfetta Olanda ha il maggior numero di morti neonatali in Europa: i bambini si partoriscono in casa anche contro il desiderio della donna, ma i Reali hanno un appartamento in ospedale, dove, ovviamente, danno alla luce i loro preziosi pargoli.

Se si insiste per un ricovero, ma si è considerate non a rischio, è facile che in reparto non ci sia né un medico né una ostetrica ad assisterti. Appena dopo il parto si è, non troppo gentilmente, pregate di tornare a casa.

La morte in Scandinavia è affrontata da soli e senza conforti religiosi.

Il problema dell’alcool

L’abuso di alcol è devastante e, nei week end, ma spessissimo appena dopo l’orario di lavoro, la maggior parte degli scandinavi è o ubriaca o alticcia … già partire dalla prima adolescenza.

L’Italia si sta indubbiamente “nordicizzando”. Peccato non lo faccia copiando ordine, efficienza, rispetto per ciò che è pubblico, ma ricalcando tutto ciò che è detestabile.

Siamo nordici a modo nostro… E non è affatto un bel modo!

Irma Trombetta

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