Femministe all’attacco della sede di Militia Christi a Roma – Le femministe attaccano la Sede di Militia Christi a Roma coprendo l’immagine di Cristo Re con un manifesto che inneggia al transfemminismo
Che le femministe non amino i movimenti cattolici si sapeva, e la conferma la troviamo nell’azioni delle femministe romane nei confronti del movimento politico cattolico Militia Christi.
Nei suoi trent’anni di attività politica e sociale sul territorio Romano, Militia Christi, è stata oggetto di diverse atti vandalici ad opera di ignoti ma facilmente riconducibili a quella parte di romani che non amano chi da decenni si batte contro l’aborto, contro l’eutanasia, contro le teorie gender, per la difesa della nazione e della famiglia tradizionale.
Contro cosa combattiamo
Quella parte di romani che, invece, predica la libertà di essere sessualmente fluidi, che vorrebbe distruggere la famiglia tradizionale preferendola ad una famiglia confusa e alfanumerica, che predica la teoria della morte, che considera il feto un oggetto da poter buttare via a piacimento; insomma, quella parte di romani che dimostrano all’estremo, giorno dopo giorno, quanto l’essere umano può scendere in moralmente basso.
Chiaramente questa parte di romani, fortunatamente non particolarmente numerosa, sono facilmente riconducibili ai sinistrati dei centri sociali, ai gruppi femministi e di “alternativo” genere sessuale, a quella sinistra romana che non riesce ad accettare che si avvicina sempre più la sua scomparsa.
Non è la prima volta che succede
Dicevamo delle azioni vandaliche nei confronti del movimento guidato da Fabrizio Lastei, sicuramente il più grave il 19 febbraio 1997 quando degli ignoti ruppero la finestrella della sede che dava su strada per poi lanciare dentro della benzina ed appiccare un incendio che distrusse tutto ciò che era contenuto nella stanza, si salvarono, miracolosamente (è proprio il caso di dirlo), dei quadri raffiguranti immagini Sacre.
In ordine di tempo il più recente atto vandalico è avvenuto il 6 novembre 2022 quando sulla saracinesca della sede comparve la scritta “Lode a Satana” ennesima dimostrazione della stupidità di costoro e bassa intelligenza di costoro.
Le femministe romane
Ma torniamo ad oggi, in occasione dello “sciopero transfemminista” organizzato dalle femministe romane, qualcuno ha pensato bene di andare a coprire il manifesto con raffigurante “Cristo Re”, esposto davanti la sede di Militia Christi, con un manifesto che pubblicizza la loro manifestazione.
Un atto provocatorio che ha sollevato l’indignazione di chi conosce l’operato di Militia Christi e di chi ha, giustamente, visto un atto di blasfemia visto che ad essere coperta è un’immagine Sacra.
Le dichiarazioni di solidarietà
Immediate le reazioni di diversi esponenti politici vicini a Militia Chrtisti, Giustino D’Uva, portavoce del Movimento Nazionale ha espresso immediatamente la sua solidarietà: “Incommentabile provocazione delle femministe ai danni della sede di Militia Christi, Coperto un manifesto di Cristo Re con inneggiamenti all’abominio transfemminista, solidarietà agli amici di Militia Christi”.
Anche l’associazione Evita Peron
Anche l’associazione Evita Peron ha pubblicato un messaggio di vicinanza a firma del Presidente Desideria Raggi: “Incommentabile provocazione di Non una di meno con ai danni della Sede degli amici di Militia Christi con osceni manifesti di propaganda transfemminista. Così le carissime femministe, che tutto sono tranne che donne d’esempio, hanno colpito ancora una volta palesando l’odio che hanno verso coloro che dissentono dalla loro ideologia. Alla faccia della democrazia, della libertà di pensiero che tanto rivendicano.” In Serata sono arrivati anche altri messaggi, tra i quali il duro attacco agli autori del gesto da parte dell’avvocato Gianluca Gismondi conosciuto per il suo impegno costante nella difesa delle famiglie a cui sono stati sottratti ingiustamente i bambini dal tribunale dei minori: “Indegna azione femminista di Non una di meno contro la sede di Militia Christi. Coperto il manifesto di Cristo Re.
Che le serve del pensiero unico possano redimersi nella loro casa di via della lungara di 4200 mq concessa in comodato d’uso dal loro amico sindaco Gualtieri”.
Noi non possiamo che unirci ai vari messaggi ed esprimere la nostra solidarietà a Fabrizio Lastei e a tutti gli amici di Militia Christi con la consapevolezza che le transfemministe hanno “non una di meno” fatto una figuraccia.