Milano soffocata dall’inazione della giunta Sala

Milano soffocata dall’inazione della giunta SalaMilano soffocata dall’inazione della giunta Sala – Abbiamo già commentato nei giorni scorsi i fatti di Milano che ormai sprofonda nel caos mentre il sindaco arcobaleno Beppe Sala dorme.

Il centro non è indenne

Sarebbe meglio dire che il Sindaco si crogiola in una situazione di evidente degrado che investe tutte le periferie e non risparmia il Centro, “triangolo della moda” incluso.

Ma la sinistra, paladina degli ultimi e degli emarginati, sempre a difesa dei lavoratori e dei disoccupati, dov’è finita a Milano?

L’attuale situazione è il frutto del “non fare” della giunta Sala evidente fin dall’inizio del suo primo mandato.

I frutti sono ormai marci e si vedono

Abbiamo già commentato nei giorni scorsi i fatti di Milano che ormai sprofonda nel caos mentre il sindaco arcobaleno Beppe Sala dorme.
Un esempio tra i tanti che potremmo proporvi: A sinistra, come doveva trasformarsi via Sammartini secondo un progetto (ancora presente sul sito del Comune di Milano, il rendering è invece tratto da Urbanfile) annunciato alcuni anni fa in pompa magna dal Sindaco Sala e compagni cantanti.

A destra, come viene descritta oggi via Sammartini da Repubblica.

Granelli è ancora vivo?

Quindi siamo tutti d’accordo che il Sindaco non è l’unico responsabile dell’ordine pubblico in una città, soprattutto se ha come Assessore alla Sicurezza Marco Granelli, ma a lui sicuramente compete il decoro di quelle zone, che, se abbandonate a sé stesse, diventano ricettacolo di criminalità.

Un compito che si assolve facendo, non annunciando, opere che poi non si realizzano mai (e questo non è l’unico progetto riguardante via Sammartini ad oggi disatteso).

Non basta saper vendere sé stessi e spacciare come propri i progetti altrui, per poi scaricare sugli altri la responsabilità delle mancate realizzazioni e delle conseguenze che ciò comporta sul tessuto sociale.

La giunta del non fare

Quest’incapacità di essere concreti, nel mentre ci si vanta di essere il sindaco della “città del fare”, sfocia poi in una serie di opere incompiute o ferme al palo, come la Metro Blu con cui nel 2015 i viaggiatori dovevano andare da Linate a Expo, arrivata a malapena nel centro di Milano, o la “Circle Line”, un progetto evanescente che in pochi hanno capito in cosa consista, la riqualificazione degli scali ferroviari, dove è stato giusto fatto qualche carotaggio e sbancamento qua e là.

Senza toccare il capitolo dedicato allo Stadio Meazza ed al suo eventuale spostamento o ammodernamento.

La città vetrina non esiste

 Il risultato è una città brutta e insicura, con buchi neri che diventano rifugio per gli sbandati, venduta al mondo come una metropoli internazionale anche con l’aiuto di quotidiani che, da un lato, fingono di non vedere quello che il sindaco non fa e, dall’altro, realizzano servizi sulle vie abbandonate di Milano.