In ricordo di un avvocato galantuomo: Enzo Fragalà – La Corte di Cassazione ha messo fine al processo relativo all’assassinio dell’avvocato palermitano Enzo Fragalà, aggredito all’uscita del suo studio a bastonate nel febbraio 2010 e morto dopo tre giorni di agonia.
È stata così confermata l’origine mafiosa del delitto stabilita dalle precedenti sentenze di primo e secondo grado; motivato dalla volontà di punire un avvocato che invitava i suoi clienti a dissociarsi dalla delinquenza organizzata.
Deputato di AN dal 1994 al 2001, poi non ricandidato nel partito di Fini a causa delle sue posizioni fortemente garantiste, fu componente della commissione stragi e della commissione Mitrokhin.
La commissione Mitrokhin
Ebbe il grandissimo merito di far sentire una voce di documentato e intelligente dissenso rispetto alla narrazione ufficiale delle stragi necessariamente fasciste, ricamata dalla sinistra e ormai accettata per ignoranza, superficialità e rassegnazione anche a destra.
La relazione di minoranza redatta da lui e dal senatore Mantica, con l’indispensabile contributo del giornalista Gian Paolo Pellizzaro e grazie anche agli atti della commissione Mitrokhin, resta un fondamentale punto di partenza per conoscere fatti, dinamiche, contesti internazionali capaci di inquadrare il terrorismo stragista in una prospettiva ben diversa da quella che la grancassa mediatica impone.
Il ricordo della sua capacità professionale, della sua cultura – fu assistente di storia contemporanea all’università di Palermo – e della sua formazione politica rende avvilente qualsiasi paragone con la stragrande maggioranza dell’odierna classe dirigente della c.d. Destra politica.