Filippo Tortu: sono un fiero patriota

Filippo Tortu: sono un fiero patriotaFilippo Tortu: sono un fiero patriota – Filippo Tortu è il primo atleta italiano capace di scendere sotto i 10 secondi sui 100 metri piani, è stato il primatista italiano della specialità dal 2018 al 2021 con il tempo di 9″99.

Detiene inoltre il record italiano della staffetta 4×100 m, che è valso la medaglia d’oro ai Giochi olimpici di Tokyo 2020.

Con il tempo di 20″10, stabilito ai Mondiali di Oregon 2022, è anche il secondo italiano più veloce di sempre sui 200 metri piani, alle spalle del primatista europeo Pietro Mennea.

A livello giovanile, detiene le migliori prestazioni italiane under 18, under 20 e under 23 dei 100 metri piani, specialità in cui è stato campione europeo under 20 a Grosseto 2017 e vicecampione mondiale under 20 a Bydgoszcz 2016.

Dio, Patria, Famiglia

Filippo si definisce un grande patriota, sentimento scontato che dovrebbe avere ciascuno italiano, tanto che, quando svetta il tricolore sul podio, il nostro atleta è conscio che rappresenta la sua nazione. Legato a doppio filo alla sua famiglia, ritiene che questa sia un valore imprescindibile per un giovane.

Nessun giornalista gli ha domandato se insieme agli ideali di patria e famiglia, avesse anche un senso religioso il suo essere, per la stampa nostrana questo è argomento che è meglio non toccare, non si sa mai, qualcuno dovesse offendersi, ma è facile immaginare che un ragazzo così pieno di valori, non abbia anche una fede religiosa.

L’opinione sui giovani

Non fa mancare la sua opinione sulle generazioni più giovani che dovrebbero a suo modo di vedere, amare e praticare lo sport fin dalla tenera età, incentivati anche dalla scuola, con corsi specifici, per abituare anche al sacrificio e al senso di abnegazione, che risulterà utile anche nel corso della vita.

Abbiamo bisogno di questi esempi, nell’epoca dove invece lo sport come il resto è del tutto mercificato.

Ai giovani delle periferie oggi non è più concesso né la scuola calcio gratuita, né le vecchie palestre di box.

Ragazzi alla deriva

La scuola dei manager non è capace nemmeno di fornire la carta igienica, figurarsi delle palestre ben attrezzate, e fuori dal campo ci sono rapper che elogiano la mafia e la violenza come fossero i valori assoluti da cui prendere esempio.

Concludiamo così: ieri era la festa della Candelora, sappiamo che la luce vince sulle tenebre e che grazie all’esempio di atleti patrioti come Filippo, si comincerà di nuovo a vedere luce di speranza nella nostra Italia, specie per quanto riguarda i nostri giovani.