Foibe: indecenti presenze alle celebrazioni

Foibe: indecenti presenze alle celebrazioni
Foibe: indecenti presenze alle celebrazioni

In tanti comuni del bolognese, ma probabilmente in tantissimi comuni italiani ad amministrazione di sinistra e non solo, purtroppo, sono stati invitati a intervenire nelle celebrazioni del 10 febbraio esponenti dell’Anpi.

Si può immaginare un obbrobrio peggiore?

Alle iniziative indette per commemorare le migliaia e migliaia di vittime gettate nelle Foibe prendono la parola i rappresentanti dell’associazione a cui sono stati iscritti – o sono ancora iscritti – anche i carnefici?

Le responsabilità dei partigiani jugoslavi del boia Brozniv Tito sono chiarissime e incontestabili, ma altrettanto certa è stata la partecipazione attiva a quei massacri di molti elementi della Resistenza italiana e comunista in particolare. Una partecipazione tanto ignobile e così convinta da aver portato, in qualche caso anche famoso, a feroci faide interne allo stesso movimento partigiano.

Possibile che si permetta uno scempio del genere?

Non è esattamente questo un caso di quel revisionismo – inteso come inaccettabile falsificazione delle realtà storiche – di cui tanto si riempiono la bocca proprio gli esponenti dell’associazione nazionale partigiani d’Italia?

Per altro, è nota la tesi dell’Anpi sulle foibe, tesa a far ricadere almeno in parte, se non proprio nella parte maggiore, la responsabilità dei massacri ai danni degli italiani sugli italiani stessi, per quanto solo quelli in camicia nera.

Una tesi talmente irricevibile da non meritare ulteriore attenzione, anche in questa sede.

Quel che è chiaro, però, è che gli esponenti dell’Anpi – dal momento che non salgono su quei palchi per chiedere perdono per quanto compiuto da bestie che si annidavano nella Resistenza e che sono state anche celebrate e protette nei decenni scorsi proprio da quella associazione – miglior figura farebbero, standosene a casa e lontano dai luoghi dove si celebra questa memoria.

Presenze indecenti

E dispiace rilevare come, tra le forze al governo del Paese, comprese le rappresentanze di queste che sono magari minoranza in questo o in quel comune, nessuno abbia pensato di rimarcare l’inopportunità di queste presenze e l’indecenza di questo modo di organizzare le celebrazioni del 10 febbraio.

Massimiliano Mazzanti

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