Germania, via il crocefisso del 500 – Münster, Germania: la Cancel culture colpisce ancora. Nella “Sala della Pace”, nei giorni del 3 e 4 novembre, si sono riuniti i Ministri degli Esteri del G7 per discutere temi, tra cui la guerra in Ucraina, la cooperazione transatlantica, l’ordine internazionale.
Lo storico Crocifisso ligneo datato 1540, un’opera d’arte e un simbolo dell’Europa cristiana, che era parte integrante della location prescelta, è stato rimosso per volere dell’ufficio del protocollo, guidato da Annalena Bearbok, Ministro degli affari esteri della Germania.
La rimozione contestata
Il manufatto – è stato rimosso, ufficialmente, per ragioni di ordinario ammodernamento, non vi sarebbe dietro una ragione politica o culturale, senza porsi il dubbio o una mera e semplice domanda, riguardo la squallida idea visto che Münster è uno dei luoghi chiave della Pace di Westfalia (1648). Davanti a quel crocefisso hanno giurato e giurano vecchi e nuovi consiglieri cittadini: un simbolo evidentemente religioso – che affonda nelle radici storiche europee e che ricorda importanti ricorrenze della storia tedesca – sacrificato sull’altare della moda della Cancel culture.
Negare le proprie radici
Ancora una volta, a pensar male si fa peccato, ma il più delle volte ci si azzecca. L’Europa di Bruxelles, con i suoi tecnocrati asserviti al globalismo, prosegue sulla linea della cancellazione delle tradizioni, fomentando atti di vandalismo, perché questo sono la rimozione o il danneggiamento di opere d’arte, siano esse religiose o meno, per raggiungere un appiattimento del pensiero, una volgarizzazione della civiltà.
L’obbiettivo è chiaro: livellamento fino ad un’uguaglianza mortificante, che strappa le radici religiose e identitarie della cultura europea e delle diverse tradizioni proprie dei popoli che la abitano. Gesti come questo significano far terra bruciata della storia e della civiltà europea e spargerci sopra la calce viva.
Le tradizioni devono essere rispettate e difese, tanto più in questo caso in cui il Crocifisso, rappresenta la parola di Cristo, verbo e simbolo di tolleranza e pace. Un archetipo del superamento della violenza e della morte.