Guerriglia – Il tempo dei barbari. L’Europa è in pericolo mortale

Guerriglia – Il tempo dei barbari. L’Europa è in pericolo mortaleGuerriglia – Il tempo dei barbari. L’Europa è in pericolo mortale – Dopo cinque anni di attesa è finalmente disponibile in italiano il secondo volume di Guerriglia (puoi trovarlo qui), edito nel mese di Dicembre 2022 dalla casa editrice Sign Publishing.

I lettori che aspettavano di leggere il proseguo di Guerriglia – il giorno in cui tutto si incendiò – ora possono cimentarsi con Guerriglia – Il tempo dei barbari.

Lo stile Laurent Obertone – pseudonimo di un giornalista francese che preferisce mantenere l’anonimato per via delle sue posizioni fortemente critiche riguardo al processo di integrazione francese – coinvolge sin dalle prime pagine il lettore, catapultandolo in una Parigi preda del caos, ostaggio di bande di africani e magrebini e illuminata da incendi devastanti.

Una Francia sconfitta

Nel secondo capitolo della distopia firmata da Obertone viene confermato l’intreccio di più linee di eventi che, tutte insieme, aiutano a disegnare il quadro generale di una Francia colpita al cuore e agonizzante. Il paese è preda e vittima di immigrati mai realmente integrati nel tessuto sociale che hanno approfittato del caos generato da una sparatoria in una banlieu per porre fine alla moribonda repubblica francese.

Dall’altra parte troviamo la sinistra estrema, i radical chic, i militanti LGBT, le erinni femministe ed i pretoriani dell’ecologismo tutti destinati a doversi confrontare con lo sprofondare del paese nella barbarie e da essere spazzati via dal turbine di ferocia di bande di magrebini e centro africani.

L’eredità di Jean Raspail – che con il suo celeberrimo “Il Campo dei Santi” immaginò negli anni ’70 una Francia al collasso per via di una massiccia e incontrollata immigrazione – è stata decisamente raccolta da Obertone.

La speranza è non dover attendere altri cinque anni per avere il terzo ed ultimo capitolo della trilogia tradotto in italiano.

Allarme Spoiler – se non avete ancora letto Guerriglia – il tempo dei barbari – non proseguite con la recensione e passate alle conclusioni.

La spinta creativa del primo volume sembra essersi arenata nel secondo dove l’autore, dopo aver messo così tanta carne al fuoco, deve operare delle scelte di buon senso per presentare gli avvenimenti con una certa coerenza e razionalità. Sicuramente lo stile crudo e diretto della narrazione coinvolge il lettore e cattura l’attenzione ma sopperisce solo in parte alla mancanza di nuove idee del secondo capitolo della saga.

Uno dei punti deboli – probabilmente sacrificati per privilegiare lo stile concitato e dinamico – è l’inconsistenza di alcuni personaggi, alcuni dei quali non sono dotati di alcuna profondità psicologica, cosa che li rende artefatti e caricaturali.

L’altro grande punto debole è la tendenza a risolvere alcune situazioni con una certa faciloneria che lasciano il lettore un po’ dubbioso sulla reale consistenza della storia in generale.

L’allargare la narrazione a fatti che avvengono oltre i confini metropolitani di Parigi è una scelta obbligata, così come far nascere alcune forme di resistenza più o meno organizzata in alcune regioni della Francia. Manca totalmente una visione internazionale che viene solo tratteggiata in maniera poco chiara e a tratti contraddittoria.

Totalmente azzeccato l’ingresso di un nuovo antagonista che dalla regia dell’ultimo bastione di difesa governativo decide scientemente di lasciare che il paese sprofondi nella barbarie per poter un domani riaffermare i vecchi paradigmi liberali della repubblica francese.

Romantica ma irrealistica la vicenda costruita attorno al 2 REP della Legione Straniera asserragliato a Parigi, tuttavia visto il pubblico al quale è rivolto il libro, è sicuramente una delle linee di eventi migliore.

Conclusioni

Si tratta di un libro che vale la pena leggere e soprattutto regalare a chi avesse ancora dubbi sulla presunta efficacia del modello multirazziale. La tesi di fondo del libro – il modello sociale francese porterà il paese alla rovina, così come la deriva liberal minerà quello che resta della repubblica – è di grande valore e pur essendo un romanzo offre interessanti spunti per comprendere la società attuale.