In Cina divampa la protesta

In Cina divampa la protestaIn Cina divampa la protesta – Wuhan, Cina. La narrazione pandemica COVID-19 iniziò lì e proprio lì tutto potrebbe finire – almeno questa è la speranza – per la Cina e per il mondo.

Forti proteste in tutta la Cina

Da Pechino e da altre città della Cina del regime comunista dì Xi Jinping, finalmente viene messo in discussione tutto l’impianto della gestione dell’emergenza, sostenendo che le assurde regole di contenimento del Covid, di fatto – come anche noi abbiamo più volte detto –  sono state le prove generali di un metodo di governo stringente, coercitivo, dittatoriale.

L’Italia segue i modelli sbagliati

L’Italia, ad esempio ha avuto dei governi che hanno preso proprio a modello il governo cinese durante la presunta emergenza. L’imposizione di una strategia esattamente contraria a quanto avrebbe dovuto essere fatto, fino a perseguire sanitari e scienziati che giustamente avevano intrapreso una strada diversa dalle direttive governative. Su tutti, va citato il Dott. De Donno, morto in circostanze quanto meno strane, colpevole di aver dato esatte indicazioni sanitarie alla cura del COVID-19, peraltro a bassissimo costo.

Un incidente alla base delle proteste

Tornando alla Cina, sembrerebbe che le proteste siano scaturite da un incidente in cui un palazzo è andato in fiamme e alcune persone sono morte a causa del ritardo dei soccorsi e per il fatto che, secondo le stringenti regole anti COVID-19 in atto, le porte blindate fossero rimaste chiuse, nonostante le fiamme.

Troppe persone stanno morendo e non a causa della pandemia, semmai a causa di cure e prevenzioni che hanno prodotto e producono gravi controindicazioni. Anche la Cina sta aprendo gli occhi e sempre più cittadini cinesi per protesta assaltano gli hub per i tamponi o i posti di comando delle autorità locali.

Governo cinese in affanno

Il governo cinese, fortemente in imbarazzo, sta tentando di contenere e arginare la fuga di notizie, così da non far trapelare le notizie, tanto che sembra che la polizia abbia malmenato perfino un giornalista della BCC. Dal canto nostro, noi possiamo invece solo augurarci che anche il popolo cinese alzi la testa, contro le restrizioni Covid e, perché no, contro il malefico sistema liberal comunista cinese , che qualcuno vorrebbe espandere in tutto mondo ma che è un altro cancro da estirpare in ogni modo.