In ricordo di Piero Vassallo

In ricordo di Piero VassalloIn ricordo di Piero Vassallo – Lo scorso 29 giugno, all’età di 89 anni, è scomparso Piero Vassallo, esponente di primo piano del pensiero cattolico tradizionalista e della destra nazionale. Il professor Vassallo è stato per decenni un punto di riferimento per chiunque abbia voluto comprendere appieno il significato dei tempi e combattere la buona battaglia sotto lo stendardo di Cristo Re.

A Piero Vassallo, instancabile studioso e combattente, va il riconoscimento di molti camerati che si sono nutriti del suo insegnamento.

Laureato in filosofia, al termine di un percorso scolastico accidentato, condizionato dal suo connaturato spirito ribelle, da malattie, impedimenti bellici, professori miopi e problemi economici, divenne docente della Facoltà teologica del Nord Italia, Presidente dell’Associazione degli scrittori liberi del Nord Ovest, autore di numerosi saggi e articoli, pubblicista dimissionario dall’ordine.

La militanza da giovanissimo

A 17 anni iniziò a frequentare le sedi del MSI genovese. Al tempo della sua giovane militanza fu un “figlio del sole”, poi in “Ordine Nuovo”. Come molti tornò pienamente a condividere la fede Cattolica e grazie a questo ha il merito di essere tra le poche persone che hanno scoperto e portato in Italia De Tejada e i suoi testi sulla monarchia tradizionale e il Carlismo. Fu Giano Accame ad avviarlo all’attività giornalistica, in una Genova ancora segnata dagli strascichi della guerra civile.

Dalle prime esperienze a ciclostile (con il bollettino “Gerarchia”) alle collaborazioni nazionali nel variegato arcipelago della pubblicistica missina (da “Asso di bastoni” ai “Vespri d’Italia” da “Carattere” a “Ordine Nuovo”). Nel 1960, dopo l’esperienza missina, aderì ai centri tambroniani per l’Ordine Civile, collaborando, nel biennio seguente, alla rivista “Lo Stato”.

“Renovatio” del cardinale Giuseppe Siri

Nel 1966, entrò a fare parte del ristretto numero dei redattori di “Renovatio”, la rivista di teologia e cultura fondata, a ridosso del Concilio Vaticano II, dal cardinale Giuseppe Siri.

La visione di Siri fu “profetica”, allorché come dichiarò lo stesso Vassallo in un’intervista pubblicata anni dopo dal bimestrale genovese “La fabbrica di Giano”, “il Cardinale Siri indicò un criterio di indagine e cioè fece vedere come il cuore della galassia ‘progressista’ fosse radicalmente gnostico, al di là delle convinzioni dei teologi che, numerosi, si illudevano di ottenere dal marxismo elementi atti a vivificare la presenza cristiana nel mondo”.

Un letterato infaticabile

Dal 1973 al 1983 partecipò ai lavori della Fondazione Volpe. Ricordo i suoi puntuali interventi a riviste “d’area” quale “La Torre”, “Civiltà”, L’Italiano”, “l’Alfiere”, “la Quercia”, “Traditio” (da lui diretta) ed i suoi costanti articoli sul “Secolo d’Italia”.

Ho nostalgia del fermento culturale che si viveva in quegli anni.

Fu sempre animato da una feroce “vis polemica” che lo portò a vivaci scontri (uno per tutti quello contro Alain de Benoist e la “Nuova destra” italiana, alla vigilia dell’uscita della rivista “Elementi”). Molto amico di Massimo Morsello, nel 1997 accettò di essere il primo presidente nazionale della neo-nata Forza Nuova in cui vedeva il seme di una possibile opposizione alla sovversione culturale, morale e politica in atto in Italia.

Permettetemi, infine, un ricordo personale. Verso la fine dell’estate del 2009 ci trovammo, come accadeva talvolta, in un bar vicino a casa di Piero. Eravamo un piccolo gruppo di amici che avrebbero dato vita a “Riscossa Cristiana”, una rivista on-line che intendeva dare voce a quella parte del mondo cattolico che non aveva rinunciato alla testimonianza pubblica della Fede e alla critica di una società sempre più pagana.

Il ciclo della vita fece poi il suo corso. Gli anni che avanzano, la salute sempre più precaria. Ricordo, comunque, ancora il tuo spirito indomito anche nel letto dell’ospedale dove eri ricoverato e io ero tra i medici che ti avevano in cura. Mi fermavo “fuori orario” per poter chiacchierare con te. Avevi sempre parole argute e vivaci.

Ciao Piero. Riposa in pace.