Isabella Viola: la donna morta di troppo lavoro

Isabella Viola: la donna morta di troppo lavoroIsabella Viola: la donna morta di troppo lavoro – 18 novembre 2022, 10 anni dalla morte di Isabella Viola, la giovane mamma morta per il troppo lavoro.

In pochi la ricorderanno, in molti nemmeno sanno chi è.

Morta di troppo lavoro

Eppure Isabella è il simbolo del sacrificio, una mamma si sacrifica fino alla morte per la propria famiglia.

Isabella aveva solo 34 anni quando quella sera, per la troppa stanchezza, il suo cuore si è fermato su quella fredda panchina della metro A di Roma. Era lì che aspettava di tornare dalla sua famiglia dopo l’ennesima dura, interminabile giornata di lavoro quando, la troppa stanchezza, rimanesse in eterno in attesa di quella metro. È morta da sola Isabella senza nessun conforto, senza poter riabbracciare per l’ultima volta i suoi amati figli.

Una vita dedicata alla famiglia

Viveva a Tor Vaianica, in provincia di Roma, Quattro figli (il più grande 11 anni ed il più piccolo 4) ed un marito, un bravo muratore però da tempo disoccupato, costretta ad alzarsi prima ancora che facesse giorno per poter arrivare alle 7:00 al bar dove lavorava in via Nocera Umbra a Roma, una giornata a preparare caffè e tramezzini e poi via, di corsa a prendere la metro A, poi la metro B e poi il Cotral per arrivare di sera a casa stanca, stremata, ma ciò nonostante, non faceva mancare il suo amore a suo marito e ai suoi figli e non si risparmiava nemmeno nelle faccende di casa. Questa era la sua vita, tutti i giorni, domeniche comprese finché il suo cuore ha resistito.

È morta di stanchezza Isabella, è morta dopo tanti sacrifici, senza avere la gioia di poter vedere i suoi bimbi crescere e sistemarsi, senza potersi godere un giorno di vacanza insieme a tutta la sua famiglia.

Dimenticata dallo stato

Cinquanta euro al giorno era la sua paga, cinquanta euro al giorno non valgono la vita di una mamma. Sarebbe bastato poco per capire che il suo corpo non reggeva più la fatica, bastava vedere che ogni tanto spariva dietro al bancone per riposare pochi secondi accucciata sul cartone del latte o a terra, pochi secondi per riprendere fiato e chiudere gli occhi. “Stava male, ma faceva di tutto per lavorare e portare i soldi a casa, anche morire” raccontava il marito. In tanti si sono mossi dopo la sua morte, solidarietà, collette ed anche un’onorificenza, ma prima della sua morte, quando Isabella aveva bisogno del sostegno di qualcuno, nessuno le tese la mano.

Dimenticata da tutti

Ed oggi? A dieci anni dalla sua scomparsa nessuno la ricorda più, se non il movimento politico cattolico Militia Christi di Fabrizio Lastei che ogni anno la ricorda con dei fiori ed una preghiera. Isabella era un’eroina, esempio di madre pronta a sacrificarsi fino alla morte per la propria famiglia, martire moderna, simbolo dello sfruttamento dei lavoratori e sprono per tutti noi a lottare affinché non ci siano più mamme che si addormentano su una fredda panchina della metro per non svegliarsi più.