La Meloni in India con il placet USA

La Meloni in India con il placet USALa Meloni in India con il placet USA – La visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in India si inserisce perfettamente nel quadro della strategia USA di soffocamento della Cina.

È un fatto che il gigante asiatico sia il primo e diretto concorrente della Cina nello scacchiere asiatico e che per la sua posizione nell’oceano Indiano sia un importante partner per il crocevia di scambi marittimi tra Cina ed Europa.

Una visita che strizza l’occhio agli USA

Dopo lo scivolone di Conte, che firmò con la Cina il trattato delle nuove vie della seta, il premier Meloni, come se ci fosse bisogno di rimarcarlo, di contro si muove esattamente secondo quanto dettato dalla politica estera USA.

I temi sul tavolo

Ovviamente è giusto mantenere relazioni con un paese, l’India, col quale si può instaurare un rapporto economico e cooperativo proficuo. Anche i temi sul tavolo fanno ben sperare: una cooperazione strategica per la difesa con la speranza che l’Italia torni se non protagonista almeno attore attivo nello scacchiere del medio oceano (Mediterraneo + Mar Rosso) e sul settore spaziale dove troppe volte dimentichiamo che siamo una delle maggiori potenze mondiali.

E i Marò?

La Meloni in India però deve tenere a mente che fu la stessa India che tenne in scacco l’Italia sulla questione Marò, arrivando addirittura a “prendere in ostaggio” il nostro ambasciatore quando fu concesso ai fucilieri di tornare temporaneamente in patria.

Una questione spigolosa e mai del tutto chiusa, se non con la perdita di credibilità da parte nostra, soprattutto per il fatto che i due marò agirono nel rispetto delle regole.

Fallimento della politica UE

Bisogna però rendere atto a Giorgia Meloni di una cosa: questa visita, assieme alle tante altre dei predecessori e dei colleghi stranieri, rende evidente il fallimento delle politiche di Bruxelles, nate per cercare di essere il più indipendenti possibili da potenze estere (quale l’India sta diventando) ma rendendoci invece ancora più succubi ad esse.

Ci augureremmo che almeno pretendesse le scuse per il caso Marò, ma sarà solo una chimera.