La NATO mette la quarta: guerra nucleare in arrivo? – Il presidente Biden avvia una conferenza telefonica con Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ed il primo ministro britannico Rishi Sunak, ovvero con i sudditi di più fedeli dell’impero americano.
L’Italia in prima fila
Se in casa nostra avevamo potuto constatare come Forza Italia e Lega governassero senza imbarazzo con la sinistra – ai danni del popolo italiano – un senso di squallore sale ancora più naturale a vedere la Meloni così a suo agio nell’ inviare armi; in particolare ora, poiché si evince che invieremo artiglieria pesante all’Ucraina, nell’unico interesse imperialistico americano.
E pensare che potremmo essere una grande Italia e che in questa situazione, invece di essere coinvolti in una guerra che peraltro diventa sempre più pericolosa – visto l’altissimo rischio nucleare – avremmo potuto essere protagonisti di una trattativa di pace, aprendo un corridoio privilegiato con la Russia, che tanto bene avrebbe potuto fare alla nostra economia (ricordiamo il vantaggioso prezzo del gas, piuttosto che gli ottimi rapporti commerciali con tante nostre aziende); non ultimo, avremmo potuto avviare insieme ad altre nazioni europee una vera svolta ecologica, che non escludeva nemmeno il ritorno al nucleare, in Italia oggi bandito per una follia ultra ideologica, utile solo alla finanza internazionale che ha tutto da guadagnare dalla sistemica debolezza europea in campo energetico.
Un’agenda diversa è possibile
Ma questo, ovviamente, sarebbe argomento e atteggiamento di patrioti autentici, di persone che davvero – per l’amore che si dovrebbe nutrire per il proprio popolo – avrebbero dovuto direzionare il timone del paese verso la libertà, l’autosufficienza energetica e la piena Sovranità.
Purtroppo, non è così, e il governo Meloni – in piena continuità col governo Draghi, e in piena sintonia con il progressismo mondialista, continua ad avallare la ferocia di Biden, che promette con arroganza sfacciata perfino l’invio dei carri armati Abrams.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dal canto suo conferma che, tutti i paesi “alleati”, continueranno a tempo indeterminato l’appoggio a Zelensky. Tuttavia, ci chiediamo quanto invece i popoli potranno sopportare le politiche di guerra, che oltre alle morti sul fronte portano miseria in tutto il pianeta, ammesso che esso stesso abbia futuro, ad oggi in mano a criminali guerrafondai e senza scrupoli che eterodirigono la politica nazionale.