La sinistra all’attacco delle piccole attività

La sinistra all’attacco delle piccole attivitàLa sinistra all’attacco delle piccole attività – Lucarelli e la battaglia sugli scontrini: fa già ridere così.

In un periodo di carobenzina, carovacanze, di incertezze per il futuro, la Lucarelli da Finale Ligure decide di pubblicare lo scontrino in cui figura la voce “piattino a parte” al costo di 2 euro.

Tutti contro l’esercente

Apriti cielo: l’esternazione ha scatenato un’ondata di recensioni negative e commenti poco lusinghieri nei confronti dei proprietari, che ora minacciano azioni legali. Il fattaccio a poche ore da un altro scontrino incriminato, stavolta in Lombardia, dove è stato fatto pagare il servizio di taglio toast.

Fermare gli influencer

E ancora, il caso di una influencer vegana, che si è vista rifiutare una prenotazione perché il ristorante fa solo cucina “onnivora” o quello del Tosa che ci ha deliziato con il solito monologo lungo quanto un’enciclopedia, in cui racconta la prode impresa di lui che, vedendosi rifiutare il pagamento con carta, chiama la Finanza che emette una multa al gestore, mentre il coraggioso cliente ci comunica la sua soddisfazione.

Un mondo di odiatori seriali

Reati gravissimi, dunque, per i quali i seguaci e i colleghi di questi personaggi invocano il fallimento, il carcere, la gogna.

Gli stessi che, ieri, prendevano in giro chi protestava per i 2 centesimi dei sacchetti della frutta, che danno del populista a chi chiede benzina a prezzi umani, che, quando la polizia arresta un piccolo spacciatore, ironizzano sul “mondo che adesso è sicuramente migliore”.

La solita sinistra pelosa

Gli stessi che protestano se un locale “laboratorio di integrazione” viene dichiarato fallito e non viene aiutato con soldi pubblici, che hanno difeso a spada tratta i prodotti ultra-costosi del noti influencer secondo l’assunto “se pensi che costi troppo, non comprarlo”.

Uno stomachevole doppiopesismo, che si configura non come una battaglia per la legalità, ma contro i reati ideologici o semplicemente la voglia di fare parlare di sé andando a cercare quelle realtà anomale così da scatenare l’odio verso l’intera categoria.

Intanto i piccoli commercianti muoiono

Abbiamo avuto sufficiente esperienza durante l’epidemia cinese appena trascorsa, oggi ancora di più il piccolo commerciante è visto come il nemico pubblico numero uno, magari pure fascista, che ci sta sempre, mentre le attività chiudono a favore delle grandi catene multinazionali.

I social lacchè stanno perseguendo raggiungendo, forse inconsapevolmente a causa del loro ego o della loro superficialità, l’obiettivo: distruggere la piccola e media impresa. Guai chiamarli servi però, hanno fatto fare la multa al commerciante che non ha il POS, quindi sono automaticamente eroi, che meritano la medaglia alla Resilienza e tanti Bella Ciao.

Lorenzo Gentile