La Tulliani e la triste ribalta del redivivo Fini

La Tulliani e la triste ribalta del redivivo FiniLa Tulliani e la triste ribalta del redivivo Fini – Ritorna alla ribalta Gianfranco Fini e ritorna per l’affaraccio brutto della casa di Monaco, prima svenduta e poi rivenduta al quadruplo, dono di una missina devota.

I soldi, questo è certo, non furono tributati alla Causa come la donatrice avrebbe voluto. Allora la faccenda non mi sorprese e neanche oggi mi sorprendo che Fini accusi la moglie. Credo di intuire ampiamente chi è Fini, solo guardando alla donna che ha scelto.

Elisabetta Tulliani è una di quelle signore che, quando si parla di farsi una famiglia o di essere socievoli, tendono a fraintendere.

Non è cattiveria la loro, è indole!

Il battesimo del fuoco a Perugia

La sua carriera, iniziata in giovanissima età, ebbe una svolta decisiva a Perugia. Chiaramente donna di casa, la signora si trovò così a suo agio in quella di Gaucci che, frequentata la camera da letto di Gaucci Junior, si trasferì, neppure il tempo di far asciugare la biancheria intima, in quella di Gaucci Senior.

Ho qualche difficoltà a definire, in modo educato, un uomo che socializza con la ex di suo figlio, ma non sarà con la Tulliani l’ultima volta e, come dicevo, la socievolezza era, con tutta evidenza, profondamente radicata nel DNA di famiglia.

Di lei si sarebbe certo potuto pensare che si trattava di una ragazza che teneva ai rapporti familiari, ma fu lo stesso Gaucci padre a disilluderci dichiarando che “le belle ragazze costano” e lui la pagava, tantissimo!

Il chiarimento, non elegante ma onesto, avvenne grazie ad una intervista mai contestata dalla signora coinvolta la quale, poco tempo più tardi, confermò coi fatti le parole del suo pigmalione portandogli via anche quel che, incautamente, lui le aveva affidato, ma non regalato.

A godere delle capacità imprenditoriali della Tulliani erano anche padre e fratello che bevevano dalla stessa fonte dalla quale attingeva lei, ed anche Fini lì si abbeverò mostrando di non avere alcun problema a vivere nell’attico che la signora aveva tanto faticosamente guadagnato da Gaucci.

In altri contesti si usa un termine specifico per questo tipo di uomini.

Socievolezza illimitata

Costantemente in assetto da guerra, la Tulliani è l’incarnazione di una riconoscibilissima varietà di donna che fa impazzire un altrettanto riconoscibile esemplare di uomo, ma che riesce a sposare solo un altro diversissimo modello di maschio: quello con “scarsa compressione nei cilindri” superiori e inferiori.

Sorriso troppo sporgente, fondotinta troppo scuro, biondo troppo finto, socievolezza illimitata, la Tulliani riuscì prima a far rimbecillire e poi a far infuriare Gaucci Senior il quale i panni sporchi non li lavava in famiglia, precauzione peraltro inutile visto che si trattava soprattutto dell’intimo della sua amica che, senza alcuna ipocrisia, se lo sfilava ovunque le facesse comodo.

Malgrado i milioni di euro che gli costarono i favori della signora, il facoltoso perugino si dichiarò più volte molto seccato della poca professionalità della stessa che, ingaggiata a peso d’oro, non gli aveva mai garantito l’esclusiva, allontanandosi costantemente dal suo posto di lavoro (la casa di Gaucci) per poi rientrarvi sempre scortata da uomini diversi.

Anche in questo caso la Tulliani non ribatté né smentì perché tutto le si può rimproverare, ma non certo di fingere!

La svolta missina

L’amore con Fini scoppiò quando ancora Elisabetta dormiva da Gaucci Senior, e si dedicava con devozione momentanea anche ai suoi amici e alla politica.

Persino allora la Tulliani riuscì a fraintendere il termine camerata e, interpretandolo da par suo, entrò nelle camere da letto, a dare il bacino della buonanotte, ad un certo numero di assidui frequentatori di Via della Scrofa (certe volte il caso gioca crudelmente con i nomi…), bisognosi di un sostanzioso sostegno morale in tempi in cui essere missini non era facilissimo.

Gianfranco, esattamente come oggi con la casa di Monaco, fece finta, anche allora, di non sapere che la camerata di Via della Scrofa era affollata.

La parabola discendente

Entrato con entusiasmo nel clan Tulliani, oggi è lui a tradire la moglie! La cosa è curiosa se si guarda ai trascorsi della signora, ma assolutamente prevedibile se si guarda a quelli del marito che ingannò, con la sciocca pervicacia degli amorali, tutti quelli che avevano creduto in lui.

Molti dicono che ormai i due sono separati in casa.

Il fatto mi sorprende: mai come oggi i signori Fini dimostrano, in una corrispondenza morale eccezionale e raramente ripetibile, di meritarsi vicendevolmente e per intero.

Irma Trombetta