La vendetta della destra radicale greca

La vendetta della destra radicale grecaLa vendetta della destra radicale greca – Dopo anni di persecuzione coordinata da parte di diversi componenti del Sistema – dai partiti di maggioranza alla magistratura, dai media all’estrema sinistra, dal terrorismo anarchico ai poteri finanziari – in Grecia si era arrivati alla distruzione di Alba Dorata e del mondo della destra radicale.

Alba Dorata fermata con il piombo

Era stato necessario ricorrere all’omicidio dei militanti di fronte alle sedi, alla criminalizzazione, al silenzio stampa generale sulle attività del movimento fino alla sua messa fuori legge e all’incarcerazione dei dirigenti ma alla fine la destra radicale in Grecia non esisteva più, con gran sollievo dei poteri forti e dei politici borghesi.

Ora, a sorpresa, dalle ultime elezioni che vedono una sconfitta delle sinistre e una vittoria dei conservatori, emergono ben tre partiti di destra radicale che totalizzano insieme ancora più voti di quanti ne avrebbe presi il movimento perseguitato.

Un risultato clamoroso

Se i reazionari di Soluzione Greca sono al 4,48 %, gli “Spartani” (appoggiati anche da uno dei leader della ex Alba Dorata) sarebbero al 4,7% e a questi si aggiunge il 3,7% di Niki (Vittoria) di Dimitri Natsios, espressione dell’ala più tradizionalista della Chiesa Ortodossa Greca.

Un totale impressionante se si considerano sia la criminalizzazione dell’area della destra radicale ellenica, sia la avanzata dei conservatori che sono i principali concorrenti elettorali per i nazionalisti ellenici.

Al di là delle differenze tra le tre sigle sulle quali non azzardiamo giudizi avventati prima di vedere le loro azioni concrete a partire dal prossimo futuro e di eventuali ritocchi nelle percentuali (scriviamo a spoglio non totalmente ultimato) resta il fatto strategico che una parte considerevole della società greca che precedentemente appoggiava la defunta Alba Dorata, non solo esiste, ma vuol farsi sentire, reagisce con rabbia e determinazione all’asservimento del Paese ai poteri forti mondialisti, non ha perso la voglia di battersi per la Patria e al tempo stesso, non si lascia abbindolare dalla destra perbenista e borghese dei conservatori.

Una vittoria dei patrioti

Al di là dei prossimi sviluppi che non mancheremo di seguire, resta il fatto che il risultato di oggi è già una vittoria importante per la destra radicale, un esempio da imitare da parte popolare e una dimostrazione che anche nelle situazioni peggiori i Patrioti non devono perdere la speranza di prendersi rivincite che sembrano inimmaginabili

Marzio Gozzoli