Le favole di Saviano sul mediterraneo

Le favole di Saviano sul mediterraneoLe favole di Saviano sul mediterraneo – Saviano, perde l’ennesima occasione per un bel tacer che egli non ha mai scritto.

Saviano crede alle favole?

Lo scrittore tenta di inserire i tondi nei quadri, ma senza successo. Il giochino utilizzato dai bambini per testare la propria abilità risulta troppo complicato per la penna partenopea: forzare insieme concetti che non si incastrano tra loro, sostenendo che nel Mediterraneo si proteggono traffici illeciti di armi e droga, lasciando morire i migranti, è una favola buona solo per i creduloni.

La malafede

Se Saviano è così intelligente come dice e dicono, le sue affermazioni sono doppiamente gravi: non sono fondate sulla semplice ingenuità tipica del cosmopolita sempliciotto, ma sono viziati dalla malafede.

L’unico traffico protetto nel Mediterraneo, protetto e incentivato, è proprio la tratta degli esseri umani, di una massa di disperati che si affida a personaggi senza scrupoli o di gente reclutata in Africa con lo scopo di invadere il Bel Paese.

E tutti su barconi e barchini, tanto paga Pantalone.

L’elefante nella stanza

Non che l’Italia sia immune da altro genere di traffico illegale che attraversa anche le ex frontiere terrestri.

Da quale cilindro Saviano abbia tirato fuori il coniglio ci è sconosciuto. Sappiamo bene, invece, ciò che Saviano si guarda bene dal dire, ovvero che le frontiere terrestri e marine devono essere presidiate per impedire traffici illeciti di ogni sorta.

Come troppo spesso accade, lo scrittore apre la bocca dando fiato all’aria fritta buonista che imperversa sul mainstream nazionale.

Lorenzo Gentile