Le radici profonde non gelano

Le radici profonde non gelanoLe radici profonde non gelano – Riprendendo il discorso da non possiamo permettere che tutto questo proceda oltre, dobbiamo per prima cosa convincerci del concetto e realizzare che certe cose non le decide lo stato, ma la gente che mandando avanti a fatica la propria vita, lo fa per inerzia anche mandando avanti lo stato.

L’esempio del corpo umano

È normale esprimere al meglio certi concetti per mezzo di metafore, ed esattamente partendo da quelle istituzionali, associamo ad esempio le stesse istituzioni (il corpo dello stato) ma anche il popolo italiano ad un corpo umano.

Un uomo è composto dalla materia della carne, dal sangue, poi dalle emozioni e dalle passioni rappresentate dal cuore, dal cervello sono rappresentate le idee e le ideologie e le parti basse a rappresentare metaforicamente il coraggio.

Ora identificando la carne come gli organi istituzionali ed il sangue come le risorse finanziare, stiliamo una diagnosi al paziente:

“Causa elementi estranei al corpo, necrosi e metastasi nell’intera carne a causa di emorragie continue e prolungate nel tempo. Uniche parti sane cuore, cervello e genitali.

Anima totalmente incontaminata dato che il paziente per ora è ancora vivo.”

Una diagnosi medica simile non lascerebbe spazio a speranze salvo miracoli, ma in questo caso c’è una sorpresa! Si è trovata una soluzione: la scienza (quella vera) ha scoperto una cura; sono possibili congiuntamente trapianti di cuore, cervello e genitali in un corpo sano, e riguardo all’anima questa sappiamo che non muore, ma segue la vera essenza dell’uomo ovunque e comunque si trovi.

Non si tratta di artifici retorici

Un esempio esageratamente campato per aria?

Per le tecnologie attualmente conosciute in campo medico, e per quello che ci è dato conoscere decisamente sì, ma non poniamo limiti alla provvidenza e guardiamo positivamente al futuro, perché quello che non è possibile oggi non è detto non lo sia domani!

Lasciando per un attimo la metafora e tornando all’attualità, è così difficile trasportare quello che abbiamo di buono in istituzioni ed economie sane?

Perché quello che non è effettivamente possibile in medicina invece è possibile in ambito politico qualora ci sia la volontà.

Un cambio di rotta

Non perdiamoci in minestre riscaldate tipo una repubblica italiana 2.0 sul modello di quello che poteva andar bene pur coi suoi difetti 20 o 30 anni fa, ricordatevi che in nessun punto della metafora precedente si è parlato di trasfusioni di sangue o improbabili recuperi di membra in cancrena; quel che è marcio rimane marcio e se si commettono gli stessi errori senza correggersi, si ritorna alla diagnosi di prima.

Se la nostra anima è sospinta da passione di cuori sinceri, stimolata da cervelli pensanti e sorretta dal coraggio degli attributi… Che cosa dovrebbe sembrarci impossibile?

Le radici profonde non sono gelate

La storia oltre che da persone che la vivono al momento, come potrebbe esser scritta da contesti privi delle parti sane nominate e di quello che rappresentano?

Questo popolo ha ancora le caratteristiche degli avi da cui discende?

Attenzione a quest’ultima domanda, perché i nemici interni cadendo in contraddizione tra il sostenere di no ma di scoraggiare lo stesso percorso che invece le generazioni precedenti hanno fatto, indirettamente ammette ci ammette di sì.

L’Italia profonda dorme ma è viva

In altre parole, si teme l’essenza dell’italianità reprimendo e scoraggiando.

Questo popolo ha conservato l’anima identitaria, ha ancora cuori che battono passione e idee ed ideologie idonee, e dopo tutto quello che ha subito nella storia sino ai nostri giorni, mi sento di dire che il coraggio non solo c’è ma è addirittura sia temuto che invidiato all’estero.

Smettiamo però per un attimo da ragionare “da popolo” e passiamo sul piano individuale con una semplice domanda ma molto diretta sul piano personale; ma senza nascondersi in dinamiche di gruppo:

“ma tu vuoi veramente cambiare scrivendo la storia?”.

Gianluca Cocco