Lo strafalcione della Murgia sul Comsubin

Lo strafalcione della Murgia sul ComsubinLo strafalcione della Murgia sul Comsubin – Arriva il 2 giugno ed anche, puntuale, la consueta parata militare.

E, come al solito, hanno sfilato tutti i reparti delle forze armate italiane, di esercito, marina militare, aeronautica, carabinieri, guardia di finanza.

Ovviamente non potevano mancare le forze speciali, fiore all’occhiello dei reparti d’assalto, che sfilano inquadrati e marziali, dando sfoggio di tutta la loro fierezza autentica.

DECIMA!

Quando è toccato agli incursori del Comsubin, le truppe speciali della Marina – contraddistinte dal tipico basco verde – una truppa di soldati è passata davanti le massime autorità facendo il saluto militare ed intonando lo storico grido di battaglia del reparto: “Decima!”.

Nulla di strano, visto che trattavasi di una parata militare. Tranne che per l’ottusità della sinistra, che questa volta ha raggiunto livelli di ridicolaggine eccessivi anche per gli epigoni più acritici del politicamente corretto.

La Murgia che odia i soldati

Tanto che Michela Murgia, scrittrice e opinionista vicina al PD, nota per le posizioni femministe ed antifasciste, ha gridato allo scandalo. Per lei il saluto militare degli incursori era nientemeno che un saluto fascista, mentre l’urlo “decima” non era che un inno alla XMas, ossia al fascismo.

Raggiungere simili livelli di ignoranza non era facile, eppure questa volta la Murgia, che di certo non spicca per acume, si è superata.

Vedere il fascismo è ovunque è di per sé ridicolo, ma questa volta la scrittrice ha imbarazzato anche i suoi.

Non chiede scusa?

Dire panzane è tipico degli antifascisti, ma ora è davvero troppo.

La Murgia dovrebbe vergognarsi e coprirsi il capo di cenere. Chieda scusa all’Italia ed alle forze armate, e la sinistra prenda le distanze da lei.

Questo scempio è inaccettabile, persino per una scrittrice da due soldi la cui carriera si regge su menzogne e marchette ideologiche.

Giustino D’Uva