Meloni: la militanza al Governo?

Meloni: la militanza al GovernoMeloni: la militanza al Governo? lo vedremo dai fatti, per ora abbiamo le sue parole – “Io sono intervenuta molte volte in quest’aula da deputato, da vicepresidente della camera, da ministro della Gioventù, eppure la solennità è tale che credo di non essere mai riuscita a intervenire senza che in me ci fosse un sentimento di emozione e di profondo rispetto. Vale ovviamente a maggior ragione oggi che mi rivolgo a voi in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri”. Sono queste le parole con cui il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha iniziato il suo discorso alla Camera lo scorso 25 Ottobre.

La giustizia

Parole che ricordano una vita fatta di militanza politica iniziata da giovanissima. “Io ho iniziato a fare politica a 15 anni, all’indomani della strage di via d’Amelio nella quale la mafia uccise il giudice Paolo Borsellino. Spinta dall’idea che non si potesse rimanere a guardare che la rabbia, l’indignazione, andassero in qualche modo tradotte in impegno civico”.

La Meloni ha dichiarato guerra alla criminalità organizzata, considerando la legalità “la stella polare” del nuovo governo. “Da questo governo, criminali e mafiosi avranno solo disprezzo e inflessibilità”. Una giustizia improntata su “un’effettiva parità tra accusa e difesa e una durata ragionevole dei processi”.

Un principio cardine del nostro ordinamento giuridico e perno della funzione generale e speciale preventiva della pena, che trovano fondamento nell’art 27 cost.

A proposito di Costituzione, il discorso della Meloni ha ricordato vari punti del Testo come l’importanza della sovranità nazionale riconosciuta dall’ art1 nonché dall’art11.

Ricordando per di più, a chi intende “vigilare” sull’Italia che il Popolo Italiano ha “valide e battagliere forze di opposizione”.

Il made in Italy e la sovranità

Un principio di sovranità ribadito anche nella salvaguardia del made in Italy “moda, lusso, design, fino all’alta tecnologia e prodotti di assoluta eccellenza in campo agroalimentare che devono essere difesi in sede europea e con una maggiore integrazione della filiera a livello nazionale anche per ambire a una piena sovranità alimentare non più rinviabile”.

Rassicurando i “cittadini del mondo” che ciò non equivale a “mettere fuori commercio l’ananas” ma semplicemente a “non dipendere da nazioni distanti da noi per dare da mangiare ai nostri figli”.

Un principio di sovranità ribadita anche in campo geopolitico, sfruttando la “posizione dell’Italia nel mediterraneo”.

Ma sovranità significa anche tutelare la bellezza “perché l’Italia è la nazione che più di ogni altra al mondo racchiude l’idea di bellezza paesaggistica, artistica, narrativa, espressiva”.

Fisco, lavoro e previdenza sociale

Nel discorso si affronta anche quanto previsto dagli articoli 1 e 4 della Costituzione, ossia il diritto al lavoro. “Il motto di questo governo sarà “non disturbare chi vuole fare”.

Con un meccanismo fiscale che premi le attività ad alta densità di lavoro sintetizzato dal principio: “più assumi meno paghi”.

Il Premier parla di una vera e propria “rivoluzione copernicana” per quanto concerne il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione “perché il cittadino non si senta parte debole di fronte a uno stato tiranno che non ne ascolta le esigenze e ne frusta le aspettative”. Il tutto concentrato su ben tre pilastri: ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie, una tregua fiscale e una serrata lotta all’evasione. Giorgia Meloni parla anche di chi “dopo una vita di lavoro va in pensione o vorrebbe andarci”.

Obiettivo che Giorgia Meloni intende conseguire con “un sistema pensionistico che tuteli anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo”.

Un discorso in cui viene denunciata anche la povertà dilagante, ricordando le parole di Papa Francesco “la povertà non si combatte con l’assistenzialismo. La porta della dignità di un uomo è il lavoro”. Ribadendo il suo “no” al reddito di cittadinanza, lo scopo del Premier è quello di “migliorare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in condizione di lavorare”. Per chi, invece, è in grado di lavorare la soluzione è solo il lavoro.

Istruzione

Altro punto cruciale del discorso è l’istruzione, un diritto costituzionalmente riconosciuto ex art 34 cost docet.

L’istruzione è considerata dal Premier “il più formidabile strumento per aumentare la ricchezza di una Nazione sotto tutti i punti di vista, perché il capitale materiale non è niente se non c’è anche il capitale umano” Per questo motivo scuola e università sono considerati una “risorsa strategica fondamentale per l’Italia, per il suo futuro e per i suoi giovani”. La parola d’ordine è meritocrazia, un valore anch’esso costituzionalmente riconosciuto e sempre dall’ 34 cost.

Il Premier non tralascia i giovani che si autoescludono dal circuito formativo e lavorativo o della crescente emergenza delle devianze fatte di droga, alcolismo, criminalità. Attaccando una politica che cerca di risolvere il tutto con “la risposta più facile” ossia permettere a tutti la cannabis libera.

Ambiente

Giorgia Meloni parla anche di difesa dell’ambiente citando Roger Scruton, uno dei più grandi maestri del pensiero conservatore europeo, “l’ecologia è l’esempio più vivo dell’alleanza tra chi c’è, chi c’è stato e chi verrà dopo di noi”.

L’obiettivo è “Difendere la natura con l’uomo dentro”, proteggendo “il nostro patrimonio naturale come la tutela del patrimonio di cultura, tradizioni e spiritualità che abbiamo ereditato dai nostri padri perché lo potessimo trasmettere ai nostri figli”.

Nel parlare dei giovani, il Premier ha ricordato altresì il suo impegno giovanile considerando la sua militanza politica “una palestra di vita meravigliosa indipendentemente dalle idee politiche che si sceglie di difendere e promuovere” e proprio per questo non ha negato la sua “simpatia” per coloro che scenderanno in piazza per contestare le politiche del nuovo governo.

Famiglia

“Istituzione formativa, nucleo primario delle nostre società, culla degli affetti, luogo nel quale si forma l’identità di ognuno di noi”

È così che, nel corso del discorso, il premier definisce la famiglia. Istituto costituzionalmente riconosciuto nella sua essenza naturale. Intendendo “sostenere la natalità che, nel 2021, ha registrato il tasso di nascite più basso dall’unità d’Italia ad oggi”. Aumentando, ad esempio, gli importi dell’assegno unico e universale, oppure aiutando le giovani coppie a ottenere un mutuo per la prima casa, lavorando progressivamente anche per l’introduzione del quoziente familiare.

L’analisi sul secolo scorso

Il discorso prosegue ribadendo l’importanza del valore della libertà.

“Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco” Per questo motivo il Premier punta il dito contro i regimi antidemocratici- fascismo compreso- e condanna duramente le leggi razziali del 1938, considerandole “il punto più basso della storia italiana” nonché “una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre”.

Il Presidente ricorda anche gli orrori degli anni di piombo: “quando nel nome dell’antifascismo militante, ragazzi innocenti venivano uccisi a colpi di chiave inglese”. Il premier dichiara guerra a qualsiasi forma di razzismo, antisemitismo, violenza politica e discriminazione.

La pandemia

La Meloni non dimentica la gestione della pandemia, denunciando le varie falle nella gestione pandemica e per questa ragione il governo non replicherà “in nessun caso quel modello”.

Un discorso la cui parola d’ordine è stata libertà e che, di fatto, si è concluso citando questo valore principe delle società occidentali, tanto quanto lo sono le radici cristiane.

Non per nulla il Premier ricorda Giovanni Paolo, citando una sua celebre frase” la libertà non consiste nel fare ciò che ci piace ma nell’avere il diritto di fare ciò che si deve”.

Concludendo che lei, proprio in quanto donna libera, farà ciò che deve.

Rita Lazzaro